La guardasigilli Marta Cartabia
Viterbo – (sil.co.) – La ministra Marta Cartabia in visita al tribunale del Riello. Le farà da “cicerone” l’ex presidente Maria Rosaria Covelli, neo capo degli ispettori di via Arenula. Al palagiustizia del Riello l’era post emergenza si apre con l’inaugurazione del primo “giardino sostenibile” in Italia, il “Giardino della solidarietà”.
Via le transenne blu che stavano lì dai tempi del lockdown. Il tribunale si appresta ad accogliere col volto di una ritrovata normalità la visita della ministra della giustizia Cartabia. Via le transenne dell’era Coronavirus. Via libera ai nuovi giardini che fanno da cornice al palazzo di giustizia del Riello.
La guardasigilli è attesa questa mattina al palazzo di giustizia di via Falcone e Borsellino assieme all’ex presidente Covelli in occasione dell’inaugurazione dei lavori di riqualificazione dell’area verde esterna, trasformata in giardino sostenibile grazie anche alla collaborazione dei detenuti.
Un progetto fortemente voluto dal giudice Covelli, nel frattempo nominata, lo scorso 6 maggio, nuovo capo degli ispettori di via Arenula. Capo, in pratica, degli 007 del ministero della giustizia, cioè coloro che, su mandato del ministro, indagano sull’operato dei magistrati.
Maria Rosaria Covelli
Un giardino sostenibile al palazzo di giustizia.
Si tratta del primo progetto del genere in Italia – a vantaggio del verde urbano, del contrasto ai cambiamenti climatici e della qualità dell’aria, con importanti finalità formative – nato dall’accordo siglato tra azienda agraria dell’Unitus, tribunale e procura, università della Tuscia, casa circondariale, ordine degli avvocati e alcune aziende private.
“La vasta area esterna del palazzo di giustizia necessitava di cura e manutenzione, attualmente effettuata da due detenuti della casa circondariale di Viterbo, in forza di una convenzione sottoscritta con casa circondariale e altri soggetti pubblici e privati due anni fa”, ha ricordato presentando l’iniziativa alla vigilia di Natale l’allora presidente Covelli.
Il progetto di riqualificazione dell’area a verde è stato presentato come tesi di laurea da una studentessa, Delia Di Fiordo, sotto la guida del personale dell’orto botanico, dell’azienda agraria e di colleghi del dipartimento Dafne.
Viterbo – Palazzo di giustizia
“Dobbiamo fare di tutto perché il giudice torni ad essere con quella statura che la costituzione gli chiede”, ha detto Cartabia domenica, parlando di giustizia a TaoBuk a Taormina. “Questo celebrare Livatino è un desiderio di alzare lo sguardo, di potersi identificare in qualcosa di nobile, di alto – ha proseguito – io credo che un aiuto enorme in questo lavorio complesso di ricostruzione della fiducia debba passare anche dal portare in evidenza i tanti Livatino, i tanti giudici che esistono e che svolgono un’azione nascosta ma con disciplina e onore che vengono invece travolti dai fatti più clamorosi”.
Di carceri ha invece parlato ieri il ministro, intervenendo alla presentazione della relazione annuale del garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale, illustrata dal presidente Mauro Palma.
Annunciando la ripresa dei colloqui in presenza, si è quindi soffermata sul dopo emergenza pandemia: “Ora occorre riprendere tutte le attività anche dentro il carcere come, del resto, la vita sta riprendendo in tutto il paese”.
“Curare la vita che avviene ‘dentro’ le carceri italiane equivalga a ‘curare’ la vita della società intera – la raccomandazione – c’è un riverbero positivo per tutti, anzitutto in termini di maggiore sicurezza, quando la vita dentro il carcere è ricca di proposte e di percorsi di rieducazione e reinserimento”.
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