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Viterbo - La futura mamma ha 24 anni - Ha convinto medici e magistrati durante l'udienza

Gravemente malata ottiene il via libera alla gravidanza a un passo dall’aborto…

di Silvana Cortignani
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Il tribunale

Arcobaleno sopra il tribunale


Viterbo – Via libera alla gravidanza a un passo dall’aborto. Gravemente malata resta incinta e i medici suggeriscono per il suo bene un aborto terapeutico.

Ma lei, quando tutto sembra ormai deciso, nonostante non riesca praticamente più a parlare, pronunciando soltanto tre parole (“io lo voglio”) riesce a convincere la commissione composta da medici e magistrati che quel bimbo che porta in grembo lo vuole con tutte le sue forze e a lasciarle portare avanti la gravidanza.

Protagonista una giovane di 24 anni d’origine romena, che vive in Italia da una decina di anni.

Racconta la sua storia l’avvocato Luigi Mancini, che la assiste nella causa contro la Asl, cui la giovane donna, colpita due volte dalla meningite, ha chiesto un risarcimento in quanto sarebbe stata curata in ritardo.


L'avvocato Luigi Mancini

L’avvocato Luigi Mancini


Chi la conosce dice che si tratta di una persona speciale, in grado di trasmettere empatia e benessere a chi la vede, nonostante le sue precarie condizioni di salute.

“Sta malissimo la mia assistita, è dilaniata dal dolore, non riesce nemmeno più a stare in piedi – conferma l’avvocato Mancini – ma ha una gioia di vivere e un sorriso che non hanno eguali e sono veramente contagiosi, tanto che si è sparsa la voce e la gente va a vederla come se fosse la Madonna, perché ha un sorriso che fa bene a chi lo vede. Io sono ateo, ma veramente c’è qualcosa di eccezionale in questa ragazza”.

Nonostante fatichi a parlare, a muoversi, ad andare perfino al bagno da sola, la giovane, che è sposata, è rimasta incinta del marito.

“Scoperta la gravidanza, tutti quanti i dottori ci hanno detto che bisognava procedere con un aborto. Non per il bambino, ma per le condizioni di salute in cui versa la madre, che fatica ad alimentarsi, viene alimentata con le flebo, per cui questo bambino, nel corso della gravidanza, finirebbe con lo sgretolarle tutte le ossa, prendendo da lei tutte le sostanze che gli servono per crescere”, spiega il legale. 

“Siccome la mia assistita era già sottoposta ad amministrazione di sostegno del marito, abbiamo fatto istanza al giudice tutelare affinché venisse rimosso questo ultimo ostacolo all’aborto, non essendo lei in grado di esprimere una volontà chiara”.

L’udienza si è tenuta nel corso dell’estate. “Siamo comparsi davanti al giudice Federico Bonato, che ha chiamato anche il presidente Eugenio Turco, c’erano inoltre tutti i medici”, racconta il legale, incredulo per la sorprendente evoluzione della vicenda.


Il giudice Eugenio Turco

All’udienza ha preso parte anche il presidente del tribunale facente funzione, giudice Eugenio Turco 


Quello che sulla carta avrebbe dovuto essere poco più che un passaggio formale per ottenere il via libera all’interruzione della gravidanza si è trasformato in una sorta di “miracolo”. 

“Davanti a medici e magistrati, lei, con grande tenerezza, ha cominciato ad accarezzarsi la pancia e ad accarezzare le ecografie, poi ha detto soltanto tre parole, ‘io lo voglio’, che non si sa come sia riuscita a dirlo, commuovendo sia i medici che i magistrati e tutti noi che eravamo presenti”.

“Ci siamo disarmati, tutta la cosa si è fermata e lei porterà avanti la gravidanza. E’ stata una cosa incredibile, chi conosce il caso si chiede come abbia fatto a parlare”.

“Lei è contentissima, felicissima di aspettare un bambino. Quando ha capito il motivo per cui era lì, ha espresso una gioia e un entusiasmo che perfino i medici presenti hanno detto che se vive la gravidanza con tale entusiasmo, non può che farle bene”.

“E’ felice, felice in un modo che non si può descrivere, anche se, poveretta, sta veramente tanto male. La vedi che si torce dal dolore, che le escono le lacrime per il dolore, soprattutto alla testa… poi esplode in una gioia come a volerti dire ‘quanto è bello vivere, io sono contenta’, una cosa incredibile”.

Silvana Cortignani


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10 settembre, 2021

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