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Sconvolgente “difesa” di Scapigliati: “Non sono un terrorista. Non ho mai compiuto azioni riconducibili alla lotta armata”

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Viterbo – “Non sono un terrorista, non sono iscritto a nessun partito politico o movimento e, tanto meno, ho mai compiuto azioni riconducibili alla lotta armata”. Non solo, ma parlando dei post pubblicati su Facebook scrive pure, tirando in ballo costituzione e libertà di pensiero, che si tratta di “ironia, paradosso, satira, sarcasmo, provocatorio cinismo e gigionismo” che, a suo dire, “bene descrivono il loro tono”.

E’ la difesa di Guido Scapigliati, l’amministratore unico di Francigena, la società di trasporto pubblico locale partecipata al 100% dal comune di Viterbo, depositata agli atti della V commissione consiliare Affari generali il 29 dicembre, prima di essere cacciato su richiesta delle opposizioni. Quel giorno si discuteva del prelievo in busta paga a 5 lavoratori della Francigena, a dicembre e sotto emergenza Covid. In alcuni casi anche di 450 euro. La rata che sarebbe stata prelevata prima di Natale. Più di un quinto dello stipendio. Prelievo dovuto dai lavoratori per le spese legali di una causa, contro la società, vinta in primo grado, ma persa in appello. Prelievo che secondo i sindacati non sarebbe avvenuto secondo le procedure previste. Al punto che c’è pure un’interrogazione consiliare depositata da Giacomo Barelli di Forza civica.


Guido Scapigliati

Viterbo – L’amministratore unico di Francigena Guido Scapigliati


La difesa di Scapigliati riguarda i post pubblicati sulla sua pagina Facebook prima di essere rimossa. I post inneggiavano ai Nar, nuclei armati rivoluzionari, tra loro i responsabili della strage alla stazione di Bologna il 2 agosto 1980, alle Brigate rosse, oltre 80 omicidi e l’uccisione di Aldo Moro e tutta quanta la sua scorta, e alla lotta armata in generale, che a Viterbo ha visto morire tre carabinieri l’11 agosto 1980. Ippolito Cortellessa, Pietro Cuzzoli e Antonino Rubuano. Non solo, ma tra i post ce ne sono tutta una serie riguardanti la violenza politica in generale.

Ciononostante Guido Scapigliati si difende. Senza mai chiedere scusa per le frasi che ha scritto e che  gli sono costate il posto da amministratore unico. Si è dovuto infatti dimettere. E a pretenderlo non è stata solo l’opposizione, il sindacato Uil e un parlamentare europeo. Ma il sindaco di Viterbo in persona. Immediatamente, altrimenti il primo cittadino stesso lo avrebbe rimosso.



“Per il rispetto che osservo nei confronti delle istituzioni e perché credo in Dio”, è l’incipit della memoria depositata da Scapigliati che ha “evitato, nei precedenti giorni di festività, di parlare ai vari giornalisti” che “chiedevano dichiarazioni, attendendo di chiarire la mia posizione avanti alla V commissione il 29 dicembre, ritenendo che questa fosse la sede appropriata. Purtroppo, non mi è stato consentito neanche di partecipare a tale riunione, nonostante fosse stata convocata unicamente per questioni riguardanti Francigena e nonostante io sia tuttora amministratore della società, fino alla mia sostituzione. Un tale atteggiamento contraddice l’essenza stessa della democrazia, il cui primo e fondamentale valore riconosce a chiunque – anche a chi si è macchiato dei peggiori crimini (e certamente io non sono tra questi, anche perché non mi sono macchiato di nessun crimine) – il diritto di difendersi”.

“Sedi istituzionali – sottolinea più avanti nel testo Guido Scapigliati – dove credevo di trovare una tutela non mi hanno consentito neanche di essere presente. Per questo motivo chiedo che il mio documento sia depositato agli atti della V commissione”.

Una domanda. Immaginando che la memoria sia stata depositata qualche secondo dopo l’allontanamento di Scapigliati dalla quinta commissione e supponendo che sia stata scritta da Scapigliati prima di mettere piede nella sede comunale di Palazzo dei Priori, come faceva Guido Scapigliati a sapere che sarebbe stato cacciato? 


La pagina Facebook Guido Scapigliati

La pagina Facebook Guido Scapigliati


“Sono invece stato oggetto – lamenta Scapigliati – di un processo sommario tenuto in poche ore da un giornale on line e da una minoranza politica che ha cercato di sfruttare la situazione per finalità di convenienza propria; questo processo si è celebrato nel corso di una mattina di un giorno prefestivo e di lockdown (24 dicembre); sono stato condannato senza appello e senza difesa. Tutto il resto è solo una conseguenza. Mi chiedo allora: sono gravi i miei post su Facebook – di cui dirò appresso – o sono gravi questi atteggiamenti estremisti di condanna senza difesa, di massacro mediatico solo per interessi politici della minoranza, di finta intransigenza e moralismo?”.

Insomma, “condannato senza appello e senza difesa”. E per giunta pure alla vigilia di Natale.


La pagina Facebook Guido Scapigliati

La pagina Facebook Guido Scapigliati


“Mi viene contestato – prosegue Scapigliati – di non aver rispetto delle istituzioni democratiche. Ma ha rispetto delle istituzioni democratiche chi svolge processi sommari e condanna senza neanche sentire ‘l’imputato’?. Nessuno – a parte giornalisti con morbose voglie di scoop – mi ha chiesto conto dei miei post su Facebook. Nessuno mi ha chiesto se esiste una spiegazione ed eventualmente di darla”.

Guido Scapigliati ammette di essere stato contattato qualche giornalista. Soltanto che non ha risposto al telefono. E le telefonate fatte da Tusciaweb sono state almeno 6. Proprio per fargli delle domande e chiedergli delle spiegazioni. E sentire cosa aveva da dire. A partire, ovviamente, dalla sua “ammirazione profonda” per Nar e Brigate rosse.


La pagina Facebook Guido Scapigliati

La pagina Facebook Guido Scapigliati


“Tutte le persone con cui fino a qualche giorno fa mi relazionavo e che da anni mi conoscono – prosegue Scapigliati – professandosi come amici, referenti, hanno dichiarato – nella migliore delle ipotesi – di non conoscermi; altrimenti hanno qualificato i miei post come indecenti, deleteri”.

Un’altra domanda. Che vuol dire essere “referente” dell’amministratore unico di una società pubblica? Referente di cosa? Per cosa? Chi è il referente?


I post della pagina Facebook Guido Scapigliati

I post della pagina Facebook Guido Scapigliati


“Non sono un terrorista – si difende Scapigliati – non sono iscritto a nessun partito politico o movimento e, tanto meno, ho mai compiuto azioni riconducibili alla lotta armata. La cosa più ‘osata’ che abbia mai fatto è avere partecipato ad una fiaccolata insieme a tantissimi viterbesi in segno di solidarietà ad un nostro concittadino e stimato politico. Neppure ai tempi dell’università ho mai preso parte o condiviso quella che allora si chiamava: lotta politica”.

“Condanno, a scanso di ulteriori equivoci fraintendimenti o strumentalizzazioni, la violenza in ogni sua forma o espressione – precisa poi l’amministratore unico di Francigena -. Condanno il terrorismo e soprattutto le nefandezze e le atrocità che furono compiute nei così detti ‘anni di piombo'”. Lo stesso amministratore unico che il 6 settembre di quest’anno “ammirazione profonda per Nar, Br, e tutti gli altri movimenti che osarono la lotta armata”. E lo faceva pubblicamente sulla sua pagina Facebook. 

Scapigliati considera inoltre “la Costituzione della Repubblica italiana il primo e più importante baluardo a difesa dei diritti e delle libertà del popolo italiano e, proprio per questo, imprescindibile fondamento del nostro stato di diritto”. Per poi aggiungere subito dopo. “Proprio perché garantito dalla Costituzione, a proposito di libertà di pensiero, veniamo ai miei post: ironia, paradosso, satira, sarcasmo, provocatorio cinismo e gigionismo, bene descrivono il loro tono. Non già dunque, come strumentalmente riportato, ‘l’istigazione al terrorismo’. Parrebbe, infatti, non spiegabile ai più, se chi difende la Costituzione con ardimentosa foga possa sostenere coloro che, in certo qual modo, la oltraggiavano”.

Non vedo, infatti, cosa ci sia di deprecabile nel riferire che negli anni di piombo fosse più facile schierarsi. E’ evidente che lo schieramento fosse contro il terrorismo, proprio perché le atrocità da questo commesse non potevano di certo lasciare spazio a dubbi o tentennamenti. Oggi, francamente, vista la rapidità di cambiamento di pensiero della politica, secondo lo spirare dei venti, a volte, non è così semplice schierarsi. L’ammirazione per chi si ribella non implica affatto che se ne debbano condividere i motivi di ribellione e tanto meno le modalità, se violente. Non sopporto l’uniformità e l’unicità di pensiero e se qualcuno si ribella o dissente in modo civile e non violento, continuerà ad avere tutta la mia ammirazione. Non vedo come si possa gridare al fascismo se si invoca l’onore per i caduti della X Mas o El Alamain dove persino dai nemici, poi futuri vincitori, fu riconosciuto l’onore delle armi”.

Nel testo depositato agli atti della quinta commissione c’è pure un richiamo all’ex presidente della repubblica Francesco Cossiga. Ma francamente è incomprensibile. 


La pagina Facebook Guido Scapigliati

La pagina Facebook Guido Scapigliati


A parte le discutibili considerazioni storiche, Guido Scapigliati nella sua difesa accenna solo a un paio di post. E lo fa continuando a parlare nelle vesti di amministratore Francigena, visto che all’inizio della sua memoria dichiara di essere “tuttora amministratore della società, fino alla mia sostituzione”. Nel difendersi, ricorrendo addirittura alla Costituzione e ai suoi principi e diritti, che non hanno nulla a che fare con il terrorismo e i post che ha scritto, Scapigliati dimentica infatti qualche post. Tant’è vero che non li cita. Punta il dito contro la stampa, contro chi gli ha voltato le spalle, contro chi gli ha impedito di parlare in quinta commissione, ma dimentica di citare i seguenti post scritti di suo pugno. 

Il primo. “A distanza di 35 anni ho un’ammirazione profonda per Nar, Br, e tutti gli altri movimenti che osarono la lotta armata”. Il commento è stato fatto il 6 settembre condividendo il post di un altro utente in cui sta scritto: “Ieri il ministro #Speranza. Molto probabilmente il medico potrà entrare in classe a vaccinare direttamente i ragazzi”.

“Ammirazione profonda per Nar, Br, e tutti gli altri movimenti che osarono la lotta armata”, caro signor Scapigliati, significa esprimere “ammirazione profonda” per organizzazioni e strategie politiche che in Italia, tra il 1969 e il 1982, hanno ammazzato oltre 500 persone e i suoi responsabili si sono presi centinaia di anni di galera e svariati ergastoli. E alla fine, pure loro, nella maggior parte dei casi, si sono pentiti o dissociati, rinnegando quell’esperienza per la quale invece Scapigliati ha espresso “ammirazione”. A settembre di quest’anno. Neanche nel 1977. E questo post, da solo, caro Scapigliati, manda in fumo tutta quanta la sua difesa. Un’esperienza, quella del terrorismo, palesemente in contrasto con la Costituzione, la democrazia e la repubblica. Tant’è che i suoi protagonisti sono finiti in carcere. 


I post della pagina Facebook Guido Scapigliati

I post della pagina Facebook Guido Scapigliati


Come definirebbe Scapigliati il post in cui esprime “ammirazione profonda” per due organizzazioni di assassini? “Ironia”?, “Paradosso”?, “Satira”?, “Sarcasmo”?, “Provocatorio cinismo”?, “Gigionismo”? Come lo definirebbero invece i familiari delle vittime del terrorismo? E le forze dell’ordine che hanno visto ammazzare i propri colleghi? E le persone che il 2 agosto del 1980 stavano sedute nella sala d’aspetto della stazione di Bologna? E un intero paese costretto a vivere nel terrore grazie proprio a chi ha “osato la lotta armata”?

Come definirebbe Scapigliati questi altri post scritti di suo pugno sulla sua pagina Facebook? 

“Non mi sorprende che Biden abbia scelto una vicepresidente donna. Mi sorprende che l’abbia scelta maggiorenne…” (9 novembre).

“Con Alessandro Magno la pelle dei parlamentari a palazzo Chigi: buona per far tamburi (forse)” (16 dicembre).

“La rivolta è vicina: per questo i militari sono già in strada. Sicuri che non salteranno la barricata?” (15 ottobre).

“Male assoluto. E quanto tutto sarà saltato giustizia sommaria!” (18 luglio). Questo condividendo un post di un altro utente dove compaiono il presidente del consiglio Conte, alcuni ministri e il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti.

“Non aspettate che la rivolta cominci dagli altri. Date prova d’intolleranza quotidiana verso chi si mostra filo governativo” (7 agosto).

“40 anni fa le merde parlamentari attuali sarebbero state messe in condizioni di non nuocere: mai più!” (31 luglio)

“Attento Conte, dopo gli stati generali: la ghigliottina!”, noto strumento inventato in Francia per tagliare le teste dei condannati a morte (11 giugno).


I post della pagina Facebook Guido Scapigliati

I post della pagina Facebook Guido Scapigliati


“Sarei per la soluzione finale: Voi no?”. “Da sopravvissuti, riscriveremo la storia: o nelle urne con la matita, o nelle piazze col sangue” (7 aprile). 

“Se portate l’Ak47 in piazza, mi raccomando: non dimenticate la mascherina” (19 novembre). L’Ak-47 è il fucile d’assalto ideato e progettato in Unione Sovietica. Più noto come Kalašnikov.

“Con veri servizi segreti la lagarde non sarebbe più un problema: e per giunta un bel segnale. Vladimir dicci del caffè al polonio”. (13 marzo).

Dulcis in fundo, in piena pandemia, rivolto alle forze armate: “Militari, non vi sembra arrivato il momento?” (9 marzo). Per cosa?

Dopodiché un ultimo passaggio. Con la parola “scusa”, quanto meno alle vittime del terrorismo e ai loro familiari, che nel testo di Scapigliati non comparirà mai. “Le mie dimissioni – scrive Scapigliati – non sono state un atto dovuto e la mia scelta in tal senso è stata riferita al sindaco immediatamente, già nella notte dal 24 dicembre u.s.. Tale scelta è stata motivata dal fatto che, visto il tono del primo articolo del giornale web, ho immaginato che la canea che si sarebbe scatenata di lì a poco con ulteriori e strumentali articoli in danno della mia persona, avrebbe potuto creare più di qualche imbarazzo, come è poi puntualmente avvenuto”.

Il “tono dell’articolo”. Non quello dei suoi post. “La canea che si sarebbe scatenata di lì a poco”, non le sue affermazioni su Facebook.


I post della pagina Facebook Guido Scapigliati

I post della pagina Facebook Guido Scapigliati


Infine, la conclusione. “Non sono un terrorista – chiude le sue memorie l’amministratore di Francigena – non sono iscritto a nessun partito politico o movimento e, tanto meno, ho mai compiuto azioni riconducibili alla lotta armata”. Firmato, Guido Scapigliati. 


La pagina Facebook Guido Scapigliati

La pagina Facebook Guido Scapigliati


Un’ultima domanda. Se i post inneggianti al terrorismo fossero stati solo il prodotto di una mente ironica che ha fatto del paradosso, della satira, del sarcasmo, del provocatorio cinismo e del gigionismo la sua linea di pensiero, come mai la pagina Facebook Guido Scapigliati è stata prima resa privata e poi rimossa? Per canea? Vergogna? Opportunità? Oppure perché i conti con costituzione, democrazia e repubblica, tirati in ballo da Scapigliati, non tornano nemmeno a lui e, adesso, dopo aver tirato il sasso si pretende pure di nascondere la mano?

Daniele Camilli


Fotogallery: Alcuni post della pagina Facebook Guido Scapigliati 

Articoli: Fusco (Lega): “Quanto esternato da Scapigliati è grave, indecente e osceno anche se solo pensato…” – Francesco Coco, Carlo Casalegno, Aldo Moro, Guido Rossa, Antonio Varisco, Mariano Romiti… di Carlo Galeotti  – L’assessore Contardo: “Non condivido i post, ma Scapigliati ha ottenuto risultati positivi…”  –  “Guido Scapigliati gode della piena fiducia dell’amministrazione comunale” di Daniele Camilli  – Caso Scapigliati, rimossa la pagina Facebook mentre l’opposizione punta il dito su Contardo– “Guido Scapigliati si è dimesso” – “Da sopravvissuti, riscriveremo la storia: nelle urne con la matita o nelle piazze col sangue…” di Daniele Camilli – “A distanza di 35 anni ho un’ammirazione profonda per Nar e Br, che osarono la lotta armata”  – Arena: “Scapigliati si deve dimettere subito” – Turchetti: “Guido Scapigliati deve inevitabilmente dimettersi” – Benedetti: “Gravissime le frasi su Facebook di Scapigliati, intervenga il sindaco Arena” – Smeriglio: “Chi amministra aziende pubbliche deve rispettare la Costituzione” – I capigruppo di opposizione: “Post gravi e da condannare, se veri nomina di Scapigliati va revocata”


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