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Ripartiamo da San Pellegrino - Ad acquistarla un ragazzo di 19 anni, Edoardo Cannone, settecento anni dopo l'ingresso in selva del poeta - Ieri, il secondo Dantedì - FOTO E VIDEO
Viterbo – “Ho comprato la torre della Malta per amore di Dante e di Viterbo. E mi piacerebbe che diventasse il punto di partenza di un circuito cittadino che ricordi il poeta di Firenze”.
Nero su bianco, e su un contratto. La firma, quella di un ragazzo di 19 anni. Edoardo Cannone. Il giorno del secondo Dantedì, il 25 marzo 2021. Settecento anni dopo l’ingresso del poeta nella selva che segna in qualche modo e a sua volta il battesimo della lingua italiana. Il poeta che nella Commedia ha citato anche la Tuscia, Viterbo nello specifico, Bullicame, piazza del Gesù e Torre della Malta in particolare. “Piangerà Feltro ancora la difalta / dell’empio suo pastor, che sarà sconcia / sì, che per simil non s’entrò in malta”. Canto IX, versetti 52-54, Paradiso.
Viterbo – Torre della Malta
La torre nata come prigione, e col pavimento fangoso, era riservata agli ecclesiastici ribelli, e non solo. Finché non vennero spostati alla Rocca Albornoz e la torre, tra piazza dei caduti e largo Benedetto Croce vicino al Sacrario, ha avuto tutt’altro percorso. Gli antenati di Santa Maria in gradi prima e Mammagialla poi. All’interno di uno spazio che a terra s’apre su Valle Faul, Corso e San Faustino. Per aria, s’affaccia invece su tutta Viterbo.
“La scelta non è stata facile – ha spiegato Cannone – e il periodo non è dei migliori. Ma la voglia di ripartire e la speranza di farlo al meglio, e anche al servizio del posto dove si è nati, sono le cose che hanno prevalso e mi hanno portato a comprare la torre della Malta. E quando ho scoperto che era stata citata da Dante nella Divina Commedia, non ho potuto più tirarmi indietro”.
Ieri la firma. Il primo Dantedì d’ora in avanti, la giornata nazionale istituita dal ministero per i beni culturali e dedicata a Dante Alighieri che si celebra in Italia ogni 25 marzo. La data è stata approvata il 17 gennaio 2020 in vista delle celebrazioni per il settecentesimo anniversario della morte del poeta, il 14 settembre 1321. Data, il 25 marzo, che corrisponderebbe allo stesso giorno del 1300 in cui, secondo la tradizione, Dante si perde nella selva oscura.
Viterbo – Edoardo Cannone
“Il giorno della firma del contratto – aggiunge Cannone – è casuale. Quando si inizia un percorso di acquisto, la data di arrivo non si stabilisce certo prima. Però, l’idea che il mio primo passo in questa direzione fosse segnato proprio dal 25 marzo, più s’avvicinava e più mi piaceva. E alla fine la coincidenza c’è stata”.
Viterbo – Piazza dei Caduti
L’idea di Edoardo Cannone, fresco di diploma all’istituto alberghiero di Spoleto, è di “andarci a vivere e farci anche un bed and breakfast, valorizzandone la storia e il paesaggio”. La storia della torre e del passaggio dantesco. Il paesaggio, quello che si vede attorno. All’ultimo piano. Ingresso dal civico 6. A sinistra la strada per piazza della Repubblica, a destra la stessa per via Ascenzi. In cima, la casa che Edoardo Cannone ha appena acquistato. “Adesso è in fase di ristrutturazione – prosegue Cannone -, e riapriremo anche le finestre rimaste chiuse da anni”. All’interno si notano ancora alcuni elementi del passato. Piccole mensole e quelli che sembrano i resti di alcune sedute. C’è pure un dipinto recente su una parete, con una piramide sullo sfondo.
Viterbo – Torre della Malta – La città
Dalle finestre che si affacciano su Viterbo, invece, il paesaggio. La città e i suoi tetti e monumenti. Dalla cupola araba di quello dedicato ai caduti a palazzo dei papi, con le torri dell’orologio e delle Poste in evidenza. Si vedono anche le vie che si arrampicano per San Faustino, simili a quelle di Lisbona o di un’altra città divisa in due da un fiume. Come una volta c’era pure qui, da queste parti. In via Marconi. Proprio davanti alla Malta, e con le sponde, destra e sinistra, a contenere la spinta di due piazze all’interno delle mura. Plebiscito, e della Rocca.
Viterbo – Torre della Malta – La città
“La valorizzazione dei luoghi – commenta Gianluca Cannone – è un punto fondamentale per uscire dalla fase del Covid, la più difficile che stiamo vivendo. La stiamo vivendo collettivamente, e insieme dobbiamo uscirne. Facendo qualcosa utile non solo per il nostro futuro e quello dei nostri figli, ma anche per la promozione dei posti dove vivono, dove viviamo e dove, la speranza è anche questa, possano continuare ad abitare anche i nostri nipoti. Sono questi i valori che ci hanno guidato nell’acquisto della torre della Malta”.
Gianluca Cannone è il papà di Edoardo e fa il vigile del fuoco. Con loro, l’altro giorno, c’erano anche i nonni e Alessandro. Il più piccolo di tutti. L’impressione che danno è bella. I figli, all’ora dell’appuntamento, raggiungono il padre a largo Croce. Col più piccolo a rincorrere il fratello lungo via Cesare Dobici, e il più grande a sistemargli i capelli a fine corsa.
Viterbo – Torre della Malta
“Ora – conclude Edoardo Cannone – la speranza è che questa torre possa diventare anche punto di riferimento e di partenza di un circuito interno al territorio di Viterbo che racconti a sua volta i passi della Divina Commedia in cui la città viene citata. Io sono pronto, e a disposizione del posto dove sono nato e dove voglio continuare a vivere”.