Vignanello – (sil.co.) – Lei lo lascia e lui la riempire di botte e di insulti, appostandosi perfino sotto casa con uno sfollagente e minacciando di morte sia la ex moglie che il suo nuovo compagno.
Un calvario che, per la donna, una 39enne d’origine polacca decisa a chiudere ogni rapporto con il marito-padrone italiano, sarebbe andato avanti quattro anni, tra il 2008 e Natale del 2012. E che non è ancora terminato, considerato che è tuttora in corso il processo all’ex marito, un 45enne d’origine pugliese residente a Vignanello, la cui richiesta di rinvio a giudizio per maltrattamenti in famiglia e stalking risale alla primavera del 2016.
A distanza di oltre sei anni, si torna in aula il 16 settembre, davanti al giudice Francesco Rigato. Nel frattempo è emerso che l’uomo potrebbe avere messo in atto certi comportamenti, non essendo nel pieno delle sue facoltà mentali.
“Sei una troia, una puttana, straniera di merda”, avrebbe detto in continuazione alla moglie davanti alla figlioletta, strattonandola, prendendola a schiaffi e tirandola per i capelli. Una volta, al culmine dell’ennesima scenata, l’avrebbe colpita sul naso con una testata.
Violenza sulle donne – foto di repertorio
La situazione sarebbe precipitata, diventando di giorno in giorno sempre più pericolosa, quando la vittima, che nel frattempo dopo averlo lasciato si era rifatta una vita, si è trasferita col nuovo compagno in Umbria, tra Lugnano in Teverina e Terni.
“Puttana, troia, schifosa, maiala, infame, traditrice, tanto vi ammazzo a tutti e due se provate a portarmi via mia figlia”, le avrebbe detto per telefono e scritto in centinaia di messaggi l’ex marito, perseguitandola a tutte le ore del giorno e della notte tra l’estate del 2011 e la fine del 2012.
A ogni incontro con la bambina l’avrebbe accusata di avergli rovinato il rapporto con la figlia. Ma il peggio sarebbe accaduto una volta che la piccola è stata morsa dal cane del compagno della vittima. “Adesso brutta troia – l’avrebbe minacciata – entro in questura e ti denuncio perché il cane ha mozzicato la bambina… brutti stronzi… poi esco e vi ammazzo tutti”.
– Picchia e perseguita la ex per quattro anni…
A gennaio 2018 il difensore Matteo Moriggi, avanzando dubbi sulla sanità mentale dell’imputato, ottenne che venisse sottoposto a perizia psichiatrica in sede di udienza preliminare.
Sarebbe emersa una parziale capacità di intendere e di volere, mentre non è chiara la pericolosità sociale dell’uomo.
Per questo alla ripresa del processo, il prossimo 16 settembre, sarà ascoltato lo psichiatra che lo ha visitato, cui spetterà il delicato compito di chiarire, prima di sentire i testi dell’accusa, quale sia il parziale vizio di mente che affligge l’imputato e se il 45enne sia da considerare socialmente pericoloso.
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