Massimo Paolini
Montefiascone – (sil.co.) – Ex giunta Paolini e polizia municipale falisca, si è chiusa con una richiesta di archiviazione l’inchiesta della procura sfociata a fine febbraio in una due giorni di interrogatori serrati davanti al pubblico ministero Franco Pacifici per tutti e dieci gli indagati.
Enrico Valentini
A distanza di sei mesi possono andare in vacanza tirando un sospiro di sollievo sei ex amministratori e quattro vigili urbani del comune di Montefiascone.
Il caso è esploso lo scorso mese di gennaio quando l’ex sindaco Massimo Paolini, il vicesindaco Orietta Celeste, gli assessori Massimo Ceccarelli, Paolo Domenico Manzi, Fabio Notazio e Rita Chiatti sono stati raggiunti dall’avviso di garanzia della procura, assieme all’ex comandante Luigi Salvatori (in pensione), all’allora comandante della municipale di Montefiascone (e Tarquinia) Giulia Bassi e agli agenti Luciana Fronda e Giovanni Nunziati.
Al centro dell’inchiesta, partita da una determina del 2017 e arrivata al 2019, sono finiti il conferimento dell’incarico di comandante a Giulia Bassi e il concorso per l’assunzione di quattro agenti di polizia locale con contratto part-time a tempo determinato della durata di tre mesi.
Relativamente al concorso, in particolare, su tutti i tabulati a risposta multipla scritti dai concorrenti sarebbe stato fatto apporre il proprio nome e cognome e la propria firma. “In contrasto – secondo l’ipotesi accusatoria venuta meno nel corso delle indagini – con il principio dell’anonimato ribadito anche dal consiglio di stato al fine di garantire l’imparzialità della pubblica amministrazione nello svolgimento delle prove concorsuali”.
L’avvocato Fausto Barili
L’ex sindaco Massimo Paolini era difeso dall’avvocato Massimo Pistilli, l’ex vice sindaca Orietta Celeste da Vincenzo Piergiovanni, gli ex assessori Paolo Manzi e Massimo Ceccarelli da Enrico Valentini, Fabio Notazio da Giovanni Labate, l’ex assessora Rita Chiatti da Fausto Barili, mentre i quattro dipendenti pubblici della polizia locale da Giovanni Labate.
“C’è soddisfazione nell’apprendere della decisione presa dalla procura al termine delle indagini che ha ritenuto giusto fare – commenta l’avvocato Enrico Valentini – anche se mi preme sottolineare come i miei assistiti siano sempre stati convinti del loro giusto operato, e ora possono ripresentarsi ai cittadini nel migliore dei modi”.
“In attesa che il Gip di Viterbo ponga il sigillo definitivo su questa vicenda – commenta l’avvocato Fausto Barili – ci conforta la determinazione della pubblica accusa, che nel formulare richiesta di archiviazione riguardo ad ogni posizione, ha evidentemente maturato piena consapevolezza rispetto alla totale insussistenza delle presunte violazioni descritte nei capi di incolpazione provvisoria, recependo le argomentazioni spese da tutti i difensori. Se pure la mia assistita Rita Chiatti ha sempre mantenuto grande fiducia rispetto agli esiti dell’indagine, resta comunque il fatto che per mesi la sua serenità è stata ingiustamente turbata”.
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