Omicidio di Natale - Viterbo - Prima di morire il 28enne è riuscito a parlare con i poliziotti che lo hanno soccorso

Le ultime parole di Enogieru: “È stato il mio coinquilino ad accoltellarmi…”

Viterbo – Omicidio di Natale – Il sopralluogo della polizia per cercare il coltello

Viterbo – “Sono stato accoltellato dal mio coinquilino”. Enogieru Orobosa, 28 anni, è riuscito a dirlo con un filo di voce ai poliziotti che lo hanno trovato riverso a terra e in gravissime condizioni all’inizio di via Polidori, provenendo da via Marini. Sono state le sue ultime parole, perché poco dopo è morto all’ospedale di Belcolle durante l’operazione d’urgenza a cui è stato sottoposto. Arrivato in codice rosso, i medici non sono riusciti a bloccare l’emorragia interna provocata dalla ferita all’addome.

Per omicidio è stato arresto Christofer Nelson, 31 anni. Anche lui è finito in ospedale, nel reparto di medicina protetta, dopo che in cella ha tentato il suicidio impiccandosi. Sulla sua posizione, oltre alle parole di Orobosa, peserebbero quelle di un testimone che la sera della vigilia di Natale ha allertato gli agenti. “La persona che per prima aveva sentito le urla di aiuto del soggetto riverso per terra, ha riferito – riporta la questura – di aver notato un uomo di colore molto agitato seguito da un’altra persona”.

Il delitto, avvenuto in zona via Garbini, è stato immortalato dalle telecamere. “Gli operatori – spiega la questura – hanno acquisito alcune immagini delle telecamere di videosorveglianza di un esercizio commerciale ubicato nelle immediate vicinanze del luogo teatro degli eventi, il cui esame ha permesso di ricostruire la dinamica della vicenda”.

Dopo aver accoltellato all’addome il coinquilino, Nelson si sarebbe allontanato e disfatto dell’arma del delitto, che ancora non sarebbe stata trovata. Per fermarlo, i poliziotti della squadra volante si sono dovuti nascondere e hanno dovuto chiedere a un terzo convivente di chiamarlo e farlo tornare a casa con una scusa. Così sono riusciti a bloccarlo.

Intorno alle 22 del 24 dicembre il 31enne, nel rincasare, avrebbe iniziato a discutere animatamente con Orobosa. Un amico di quest’ultimo sarebbe stato sorpreso sotto la doccia dall’arrestato, mandandolo su tutte le furie. Durante la lite Nelson avrebbe impugnato un grosso coltello da cucina e il 28enne, spaventato, avrebbe lasciato l’appartamento ancora in ciabatte. Ma durante la fuga, in strada, nei pressi dell’androne del palazzo in cui vivevano, sarebbe stato raggiunto dalla coltellata.

Le indagini sono state condotte dai poliziotti della squadra mobile che hanno sentito pure il coinquilino di Orbosa e Nelson. “Ha riferito che già da qualche tempo i due uomini erano soliti litigare e che anche la sera dell’omicidio era intercorso un acceso diverbio tra i due”. Entrambi erano a Viterbo da poco tempo, in qualità di cittadini nigeriani richiedenti asilo.

Articoli: Nelson: “Non mi sono reso conto di aver ucciso Enogieru…” – Il gip: “Christofer Nelson deve andare in carcere” – La lite in casa, la fuga per le scale e l’accoltellamento in strada… – La testimone: “Ho sentito delle urla d’aiuto e grida terribili…” – Giovane ucciso la vigilia di Natale, si cerca il coltello – Giovane accoltellato ed ucciso la vigilia di Natale, un arresto

Presunzione di innocenza
Per indagato si intende semplicemente una persona nei confronti della quale vengono svolte indagini preliminari in un procedimento penale.

Nel sistema penale italiano vige la presunzione di innocenza fino alla sentenza definitiva. Presunzione di innocenza che si basa sull’articolo 27 della costituzione italiana secondo il quale una persona “non è considerata colpevole sino alla condanna definitiva”.