Proceno – Il sindaco Cinzia Pellegrini
Proceno – (sil.co.) – Si fa trovare a Proceno in pieno lockdown e prende a sassate sindaco, vicesindaco e assessore. Protagonista un 53enne di Roma, proprietario di una seconda casa nel piccolo borgo dell’Alta Tuscia al confine con la Toscana, a processo per lesioni e stalking davanti al giudice Giacomo Autizi che ieri ha sentito i primi testimoni dell’accusa, tra i quali anche il sindaco pro tempore Cinzia Pellegrini.
Seicento abitanti più uno. La primavera scorsa gli è stato imposto il divieto di dimora a Proceno. Il resto lo hanno fatto i vari Dpcm che si sono susseguiti e l’Italia a colori. Ultimamente, giocoforza, la sua presenza si sarebbe fatta meno “incombente”.
La “sassaiola”, in realtà un sampietrino cui l’imputato avrebbe dato un calcio mentre dava dei “mafiosi” e dei “fascisti” ai pubblici amministratori, risale all’8 aprile 2020. Vittima il vicesindaco Roberto Pinzi, che si è costituito parte civile per le lesioni con l’avvocato Vincenzo Dionisi dopo essere finito in ospedale con una prognosi di dieci giorni.
Il blocchetto di pietra, corpo del reato, è stato mostrato ieri in aula dove per prima è stata ascoltata una vicina di casa, che il 53enne tormenterebbe dal 2016, assieme al marito che, a causa di un intervento ha perso la parola, cui non perderebbe occasione per dare del “muto”. La donna, una 50enne, e il coniuge 76enne, sono anche loro parte civile, per lo stalking, con l’avvocato Andrea Occhione.
“Dà del muto a mio marito, che non può difendersi perché non parla”
“E’ stato un crescendo, fa di tutto per provocarci e metterci paura. Ho il terrore di lasciare mio marito solo in casa, quando c’è lui in paese, perché non può difendersi, avendo perso la parola a causa di un’operazione non potrebbe neanche chiedere aiuto. Abbiamo dovuto mettere una telecamera sulla porta così, quando sono al lavoro, vede chi suona”, ha detto. “Scatta fotografie, ci spia, mi dice ‘attenta a cosa fai’ e a lui ‘muto, parla mut0’. Prima di denunciarlo, ne ho parlato a sindaco e vicesindaco che mi hanno detto di pazientare”.
Il marito, che non può parlare, sarà sentito nel corso di un’apposita udienza, organizzata in modo che abbia il tempo di rispondere alle domande per iscritto.
“E’ piombato in paese in pieno lockdown”
Lo scorso 8 aprile, quando è partita la selciata, gli animi avevano iniziato a scaldarsi dal mattino. “Non abbiamo la stazione dei carabinieri, per cui verso mezzogiorno hanno chiamato me in comune dicendomi che, nonostante il lockdown, era venuto lo stesso da Roma. Sono andata sul posto per chiedergli cosa facesse in paese, visto il divieto di muoversi, al che ha cominciato a darmi della mafiosa e della fascista, dicendo che era venuto per la casa e che nel primo pomeriggio se ne sarebbe andato”, ha raccontato la sindaca Pellegrini.
Alla sindaca: “Siete un comune di mafiosi e fascisti”
“Invece nel pomeriggio, mentre ero in farmacia a prendere i medicinali da consegnare agli anziani bloccati a casa, mi hanno richiamata perché era ancora lì, con la macchina parcheggiata in mezzo alla strada. Gli ho intimato di spostarla e lui ha ripreso a insultarmi, a dire ‘comune di mafiosi’, ‘fascisti’, peggio della mattina, con più accanimento, urlando, con attacchi sul mio aspetto, scattando fotografie, insultando la coppia di vicini, gridando a lui ‘perché non parli?’. Sono venuti il vicesindaco e l’assessore Alessandro Piferi, in attesa dei carabinieri, che nel frattempo ho chiamato perché la situazione era diventata per me assolutamente ingestibile. A un certo punto, non so se calciata volontariamente, è partita la pietrata, che è volata verso di noi e ha colpito il vicesidaco al piede sinistro”.
“Suonava i campanelli degli anziani chiusi in casa per il Covid”
Quando Pinzi, allertato, è salito al “Poggetto”, la zona del paese dove ha la seconda casa l’imputato, il 53enne stava dando in escandescenze: “Inveiva, urlava al sindaco ‘siete un comune di mafiosi’, diceva che qualcuno gli aveva forzato il garage. Poi si è messo a suonare i campanelli dei tantissimi anziani che abitano nella zona, nel pieno della prima ondata di Covid, con la gente che era già chiusa in casa spaventata per la pandemia. A un certo punto ha dato un calcio a un ciottolo che, dalla cima della salita dove stava lui, è volato a tutta velocità verso di noi e ha colpito me al piede”.
– Prende a sassate sindaco, vicesindaco e assessore, alla sbarra un 52enne
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