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Tribunale - A due settimane dalla morte, sono cadute tutte le accuse a carico dell'ex direttore e di due funzionarie - VIDEO

Truffa, falso e violenza privata all’Ater, Ugo Gigli “assolto con formula piena”… dalla procura

di Silvana Cortignani
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Ugo Gigli

Ugo Gigli in tribunale per una delle udienze del processo


Viterbo – Gestione personalistica dell’Ater: “Ugo Gigli va assolto con formula piena da tutte le accuse”.

Lo ha detto il pm Michele Adragna all’ultima udienza del processo per truffa, abuso d’ufficio, falso e violenza privata. Il sostituto ha scelto di discutere nel merito, nonostante l’estinzione dei reati per la morte dell’imputato. Gigli è scomparso domenica 28 febbraio, quando si è spento in un ospedale romano all’età di 81 anni, quaranta dei quali passati alla direzione dell’ex istituto delle case popolari. 

Oltre che per Gigli, il pm Adragna ha chiesto l’assoluzione “perché il fatto non sussiste” anche per le due funzionarie delle case popolari Simona Laureti e Antonella Zei, difese dagli avvocati Luca Chiodi e Matteo Moriggi. 

Dopo una breve camera di consiglio, il collegio presieduto dal giudice Silvia Mattei ha chiuso il processo dichiarando estinti per morte del reo i reati contestati all’ex direttore generale e assolvendo con formula piena Antonella Zei e Simona Laureti.

All’insegna della commozione l’arringa dell’avvocato Enrico Valentini che, oltre a difendere Gigli assieme al collega Massimo Bevere del foro di Roma, è stato anche consigliere d’amministrazione dell’azienda.


La difesa: “Avrei voluto che Ugo Gigli fosse qui oggi”

L’ex direttore generale, secondo l’accusa, avrebbe gestito l’azienda pubblica come un bene privato, procurando vantaggi economici a sé, a una cerchia di dipendenti, a parenti e amici. Otto i capi di imputazione.

“Avrei voluto che Ugo Gigli fosse qui, vicino a me, come ha fatto per tutta la durata del processo – ha esordito – oggi mettiamo la parola fine a anni e anni di ingiuste persecuzioni. Per quattro anni è stato fatto oggetto di un attacco massiccio. Gli è stato contestato tutto tranne il peccato originale, ma solo perché prescritto”.

“Per quarant’anni Gigli ha portato avanti l’Ater, senza mai una denuncia. A fine carriera, quando gli era stato rinnovato l’incarico dal Cda per altri cinque anni, fino al 2016, gli è stato fatto crollare il mondo addosso con accuse assolutamente infondate  – ha proseguito Valentini – nessuna truffa, nessun falso, non è emerso niente di niente, nessun riscontro. Si è cercato il male, per fare del male. E’ stato dimissionato per un mero interesse politico”.



Simona Laureti in lacrime dopo la sentenza

Simona Laureti, dopo la lettura della sentenza, è scoppiata in un pianto dirotto. “Finalmente mi sono liberata di un incubo”, ha commentato all’uscita, non riuscendo a trattenere le lacrime. “Finisce dopo anni per la dottoressa Laureti un processo subìto solo per aver apposto una sigla su una lettera inviata all’Inps dal direttore generale Ugo Gigli, quando sarebbe bastato, per non farle subire il processo, che ormai costituisce la vera pena, chiederle spiegazioni in fase di indagini”, sottolinea l’avvocato Chiodi.


Pm nel merito di ogni singolo capo d’imputazione

“La falsificazione del contratto non sussiste, la truffa all’Inps per avvantaggiare Gigli non sussiste, l’abuso d’ufficio relativamente alla distribuzione dei premi risultato ai dipendenti non sussiste, la non corretta rotazione delle ditte dell’elenco del cottimo fiduciario non sussiste”, ha detto il pm Adragna, entrando nel merito di ogni singolo capo d’imputazione. 

“Riguardo ai premi risultato, non c’erano criteri determinati e nemmeno un nucleo di valutazione, si guardava agli aspetti quantitavi e qualitativi del lavoro svolto negli anni precedenti. Relativamente alle imprese, possiamo discutere su come si sia arrivati all’elenco, il cui ‘confezionamento’ non è stato però oggetto di contestazione. Mi sento di definire all’insegna della sciatteria, sotto il profilo della qualità e delle competenze, gli interventi effettuati dalle ditte, come succede nel pubblico, dove si trova il peggio degli interventi a causa degli scarsi investimenti. Ma non è emersa traccia di un ingiusto vantaggio”, ha sottolineato il pubblico ministero, ribadendo più volte la richiesta di assoluzione nel merito di Ugo Gigli e delle coimputate. 


La vicenda del milione di premi risultato

Gigli era accusato di avere erogato, tra il 2010 e il 2014 , quasi un milione di “premio risultato” a sé e altri dipendenti, su presupposti inesistenti, in modo arbitrario e non correlato al merito. Risalgono allo stesso periodo altri 46mila euro di presunti “incentivi” distribuiti illecitamente, 31mila a sé e il resto a quattro dipendenti. Sei fidati funzionari avrebbero inoltre beneficiato di un incremento del 30% di stipendio, come “retribuzione di persona”.


Nessuna truffa all’Inps da 180mila euro

Antonella Zei è stata assolta dall’accusa di avere falsificato atti per far restare Gigli al suo posto di direttore generale per più tempo del dovuto. Simona Laureti dall’accusa di avere modificato all’Inps la sua situazione lavorativa, da autonomo a co.co.co., garantendo a Gigli contributi e un trattamento di fine rapporto maggiorato, a spese dell’Ater. Nessuna truffa all’Inps per 180mila euro è emersa dal processo. 

Silvana Cortignani


Il sostituto procuratore Michele Adragna

Il sostituto procuratore Michele Adragna


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17 marzo, 2021

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