Omicidio di Natale - Convalidato l'arresto del 31enne accusato di aver ucciso Enogieru Orobosa - Ora si trova in ospedale nel reparto di medicina protetta

Il gip: “Christofer Nelson deve andare in carcere”

Viterbo – Omicidio di Natale, convalidato l’arresto di Christofer Nelson. Il 31enne, di origine nigeriana, è accusato di aver ucciso con una coltellata il connazionale Enogieru Orobosa in via Marini la sera del 24 dicembre. Trasportato d’urgenza all’ospedale Belcolle di Viterbo, il giovane è morto durante l’intervento chirurgico.

Viterbo – Omicidio di Natale 

“In accordo con  le disposizioni del procuratore della repubblica di Viterbo, Paolo Auriemma, si comunica che nella giornata di ieri si è svolta l’udienza di convalida del soggetto nigeriano tratto in arresto la mattina del 25 dicembre in ordine al reato di omicidio, perpetrato ai danni di un connazionale domiciliato nel capoluogo viterbese” si legge nella nota della questura.

“Nell’ordinanza di convalida dell’arresto il gip del tribunale di Viterbo ha disposto l’applicazione nei confronti dell’indagato della misura della custodia cautelare in carcere, il quale al momento si trova ancora ristretto presso il reparto di Medicina Protetta dell’ospedale Belcolle, in attesa di essere tradotto in carcere” prosegue la nota.

“I fatti risalgono alla serata di venerdì 24 dicembre, quando personale della squadra mobile, unitamente agli operatori della sezione volanti della questura, è intervenuto a seguito di una segnalazione di una persona ferita e riversa per terra” spiegano dalla questura.

Viterbo – Omicidio di Natale 

“Dai primi riscontri investigativi si accertava che un uomo di nazionalità nigeriana, di circa 30 anni, era stato attinto all’addome presumibilmente con un’arma da taglio. Il soggetto, ancora cosciente, riferiva di essere stato ferito poco prima con un coltello da una persona straniera di sua conoscenza che si era allontanata. Il soggetto ferito è stato trasportato in codice rosso all’ospedale di Belcolle, dove, nonostante un disperato intervento chirurgico all’addome, decedeva” si legge nella nota.

“Le immediate ricerche,  effettuate nelle zone adiacenti al fine di addivenire al rintraccio dell’eventuale soggetto responsabile del suddetto episodio criminoso e i  primi accertamenti investigativi,  consentivano di rintracciare la persona che per prima aveva sentito le urla di aiuto del soggetto riverso per terra, il quale riferiva di aver notato un uomo di colore molto agitato seguito da un’altra persona; ulteriori riscontri consentivano di  individuare  l’abitazione di  un altro cittadino  nigeriano,  che condivideva l’appartamento con la vittima e con il presunto aggressore.

Viterbo – Omicidio di Natale in via Marini

Lo stesso riferiva che già da qualche tempo i due uomini erano soliti litigare e che anche la sera dell’omicidio era intercorsa un acceso diverbio tra i due. L’attività investigativa consentiva di rintracciare l’aggressore, il quale veniva immediatamente condotto presso gli uffici della locale questura. Successivamente gli operatori acquisivano alcune immagini delle telecamere di videosorveglianza di un esercizio commerciale ubicato nelle immediate vicinanze del luogo teatro degli eventi, il cui esame permetteva di ricostruire la dinamica della vicenda” conclude la nota della questura.

Dell’avvenuto arresto è stata data comunicazione all’autorità giudiziaria che ha disposto la traduzione dell’uomo presso il reparto di Medicina Protetta dell’ospedale Belcolle.

Articoli: La lite in casa, la fuga per le scale e l’accoltellamento in strada… – La testimone: “Ho sentito delle urla d’aiuto e grida terribili…” – Giovane ucciso la vigilia di Natale, si cerca il coltello – Giovane accoltellato ed ucciso la vigilia di Natale, un arresto

Presunzione di innocenza
Per indagato si intende semplicemente una persona nei confronti della quale vengono svolte indagini preliminari in un procedimento penale.

Nel sistema penale italiano vige la presunzione di innocenza fino alla sentenza definitiva. Presunzione di innocenza che si basa sull’articolo 27 della costituzione italiana secondo il quale una persona “non è considerata colpevole sino alla condanna definitiva”.