Viterbo – E’ ufficiale. Con l’inchiesta per estorsione sull’avvocato Samuele De Santis e il giornalista Paolo Gianlorenzo, il pm Aldo Natalini non ha più niente a che fare.
La sua posizione è stata definitivamente archiviata. Un epilogo annunciato già nei giorni immediatamente successivi alla notizia del suo coinvolgimento nelle indagini.
E’ l’estate 2013. Il 7 agosto, il Giornale d’Italia di Francesco Storace pubblica un articolo a firma di Federico Colosimo. C’è scritto che Natalini, viterbese in servizio a Siena e nel pool dei magistrati di Mps, è indagato a Viterbo per confidenze sulla delicata inchiesta all’amico Samuele De Santis. Ma l’articolo del Giornale d’Italia è un calderone in cui si infila di tutto. Persino un collegamento (improbabile) con l’indagine “Genio e sregolatezza”, sulla ventina di gare truccate a Viterbo e provincia, con qualche esponente del centrosinistra tra i 63 inquisiti.
Pochi giorni dopo quell’articolo, Samuele De Santis racconta in Procura la sua verità. A giugno era finito ai domiciliari per estorsione. Insieme a lui, gli inquirenti indagano Paolo Gianlorenzo. Il pm Massimiliano Siddi accusa l’avvocato e il giornalista di aver messo in piedi una specie di sodalizio fatto di pressioni e intimidazioni per aumentare la clientela di De Santis. Ma il 13 agosto dell’anno scorso l’avvocato, amico di Natalini dai tempi dell’università, si sfoga in un lungo interrogatorio.
Con De Santis, Gianlorenzo avrebbe usato la solita tecnica alla “So cosa hai fatto”: le informazioni usate come strumento di pressione. All’avvocato, come si legge nel suo verbale di interrogatorio, avrebbe detto “di essere a conoscenza di notizie riservate” riguardanti sia l’inchiesta che li vede coinvolti, sia “questioni strettamente personali” di De Santis. Ma la tensione si alza quando l’ex direttore di “Nuovo Viterbo oggi” viene a sapere che Natalini è indagato. In procura l’avvocato spiega che “Gianlorenzo aveva preso a fare pressione su di lui affinché incontrasse un certo Chiocci, giornalista del quotidiano Il Tempo, cui raccontare la vicenda attinente a Natalini, della quale fino a quel momento nulla si sapeva pubblicamente”. Il giornalista lo tempesta di messaggi.
Nell’ultimo, del 7 agosto, Gianlorenzo mostra a De Santis il link con l’articolo del Giornale d’Italia, che riporta la notizia dell’indagine su Natalini. L’autore Federico Colosimo contatta l’avvocato per avvisarlo che “il giorno seguente avrebbe pesantemente alzato il tiro nei confronti della Procura di Viterbo e in particolare contro il pm titolare del presente procedimento (Massimiliano Siddi, ndr) perché a suo dire manovrato da noti esponenti politici di area centrosinistra che intendevano ostacolare le indagini condotte da Natalini in relazione alle vicende del Monte dei Paschi di Siena”.
Ed ecco la trama disegnata nel verbale di interrogatorio di De Santis: per Gianlorenzo, Natalini diventa una sponda per attaccare da un lato il centro sinistra, dall’altro la procura di Viterbo. Non a caso e in particolare “il pm titolare del presente procedimento” Massimiliano Siddi, che sul giornalista ha aperto tre diversi fascicoli.
L’avviso di conclusione delle indagini sarebbe stato notificato pochi giorni fa a Gianlorenzo, De Santis e a una sua collaboratrice. Estorsione e falso, le ipotesi di reato contestate a vario titolo. Il prossimo passo saranno le richieste di rinvio a giudizio. Dopodiché, l’udienza preliminare.
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