Vetralla – “E’ stato straziante e molto complicato, ho cercato di tranquillizzarla”. A parlare è il maresciallo della stazione dei carabinieri di Vetralla, Stefania Andolfi, che non solo ha assistito Mariola Rapaj dopo l’omicidio del figlio Matias, ma ci era già in costante contatto dopo che è stato emesso il divieto di avvicinamento nei confronti del Marito Mirko Tomkow, attualmente arrestato con l’accusa di omicidio.
Stefania Andolfi
“Io e tutta la stazione di Vetralla – ha detto il maresciallo Andolfi – è stata vicina alla donna, siamo sempre vicini alle vittime. Monitoriamo con una certa frequenza le segnalazioni che ci arrivano e stiamo vicini a loro non solo in fase di accertamento ma anche dopo. Sono persone che hanno bisogno di aiuto. C’eravamo sentite il giorno prima che succedesse tutto”.
Ma la donna ai carabinieri non aveva segnalato nulla, nessuna avvisaglia che potesse metterla in allarme.
“E’ stato un evento non prevedibile non mi aveva segnalato nulla” ha spiegato Andolfi. Le segnalazioni per molestie nei confronti della donna erano arrivate da alcuni vicini. “Avevamo ricevuto delle segnalazioni da parte di alcuni cittadini che ci hanno rappresentato una situazione di potenziale conflittualità – ha spiegato il luogotenente Adriano Marzi comandante della stazione dei carabinieri di Vetralla -. In questa fase il maresciallo Andolfi, ha seguito le attività facendo tutti gli accertamenti necessari e ponendoli al vaglio dell’autorità giudiziaria. Successivamente è stato emesso un decreto di allontanamento dalla casa familiare. Andolfi ha contattato la persona offesa per sostenerla”.
“Noi sosteniamo – ha precisato Andolfi – sia la parte offesa che, in questo caso, il signore. Perché capiamo che entrambi hanno bisogno di un supporto ed è quello che portiamo a tutte e persone. Chi manifesta un disagio deve essere supportato. Sono stata vicino alla madre anche dopo quei tragici momenti: è stato straziante, molto complicato, ho cercato in qualche modo di tranquillizzarla ed è stato favorevole anche il fatto che c’era un rapporto prima. Si è affidata a me e ha avuto fiducia in me. Da quando è in ospedale non l’ho più sentita”.
Adriano Marzi
“Continuerà – ha concluso poi Marzi – ad avere un sostegno psicologico da parte delle istituzioni”.
Andrea Antonazzo
“Il divieto di avvicinamento – ha spiegato il colonnello Antonazzo, comandante provinciale dei carabinieri – è maturato in un contesto di approfondimenti fatto dalla stazione di Vetralla su alcuni episodi di maltrattamenti. Accertamenti fatti di iniziativa dalla stazione di Vetralla e da cui poi è emerso questo quadro di maltrattamenti fisici e verbali a danno della madre e del figlio. A seguito di questo era stata chiesta ed emessa dal tribunale un’ordinanza di allontanamento dalla casa familiare e divieto di avvicinamento che lui aveva sostanzialmente rispettato in questo periodo. Il bambino è stato portato a casa alle 13,30 da un parente e successivamente trovato dalla madre morto insieme al marito incosciente. Riteniamo fosse rimasto solo a casa. Non sappiamo se abbia aperto lui la porta al padre”.