Nepi – “Paco è stato un pezzo di vita, bellissimo, insieme”. Sono parole di Claudia Centaroli, compagna per 20 anni di Paco Fabrini, l’uomo morto a 46 anni. A Ronciglione, la notte del 13 ottobre in un incidente stradale.
Ieri mattina, a Villa Govinda Madhava, lungo la strada che porta a Calcata, tuttavia parte ancora del comune di Nepi, una festa in suo onore. Organizzata da Claudia, così come Paco avrebbe voluto. Insieme, alla sua famiglia. Amici, compagni di vita, chi l’ha conosciuto. Amandone “la sincerità”, come è stato detto dal palco allestito nel giardino affacciato sulla valle del Treja.
Nepi – La festa in onore di Paco Fabrini
“Paco suonava tutto il giorno – racconta Claudia Centaroli -. Abbiamo fatto un cerchio, abbiamo danzato e cantato. Per lui. Per Paco. Ho trovato la forza per fare tutto questo”.
Paco Fabrini è stato tamponato da un’auto mentre, in sella al suo scarabeo, andava dalla circonvallazione di Ronciglione alla strada che porta verso il lago. Lo schianto è avvenuto tra viale della Resistenza e viale San Francesco d’Assisi, in località Casalino. La macchina che lo ha investito non si sarebbe fermata a prestare soccorso. Il conducente si è presentato in caserma dai carabinieri la mattina successiva. Per Fabrini non ci sarebbe stato comunque nulla da fare. E’ morto sul colpo.
Nepi – Claudia Centaroli
Paco era un Hare Krishna, ma non soltanto questo. “Paco era tutto – dice Claudia Centaroli -. Un ricercatore della verità. Innanzitutto. Uno scrittore che ha documentato tutti i nostri viaggi. E non mi chiamava mai con lo stesso nome. Mi dava sempre dei nomignoli”. Paco era anche un musicista, un autore di canzoni che, ieri, sono state ascoltate. Per esserlo ancora, nuovamente, più avanti. Una voce che racconta il suo personalissimo cosmo, come quelli di altri che durante la festa in suo onore si sono intrecciati. Una sinergia d’intenti e volontà.
Nepi – La festa in onore di Paco Fabrini
Paco, da bambino, è stato un attore, al fianco di Tomas Milian, scomparso anch’esso un paio d’anni fa. Attore poliedrico, Milian, passato dall’Avana a Cuba, dove era nato, a Miami negli Stati Uniti, infine in Italia. Da Scorsese a Visconti, ad Antonioni. Fino all’ispettore Giraldi. Poliedrico come Paco Fabrini. E, forse, per questo, magari, si sono incontrati, facendo un tratto di strada insieme.
Nepi – La festa in onore di Paco Fabrini
Una festa, quella di ieri, baciata dal sole, con i bambini attorno a giocare. Chi si arrampicava sulle sedie, chi faceva capannello da un lato, chi invece giocava a pallone o si rifugiava, stanco, sotto al grande salice piangente di fronte alla casa. Insieme. Un’unica energia che musica e strumenti hanno accompagnato ritmandola. Come i battiti dl cuore. Accogliendoti che se, anche tu, nonostante fossi inatteso, ne facessi comunque sia parte.
Nepi – La festa in onore di Paco Fabrini
“Paco – ha detto Claudia dal palco – non ha mai voluto lavorare”. Frase scomoda, in questi tempi dove la fatica ha sostituito la meraviglia. Dove il lavoro ha schiacciato ogni stupore. Non voler lavorare significa infatti questo. Significa solo, se solo fosse possibile, non accettare che la propria vita sia disumanizzata e ridotta a merce. Quella di Paco non era una volontà, ma un vero e proprio rifiuto. Il rifiuto di un lavoro inteso come oppressione e sfruttamento. Un altro mondo, possibile, che Paco ha vissuto. E l’ha vissuto come un imperativo. Categorico.
Nepi – La festa in onore di Paco Fabrini
“Una festa come l’avrebbe voluta Paco – stava scritto sull’invito fatto girare su Facebook – ricca di musica, poesia e video. Un momento di condivisione. Paco è sempre stata un’anima felice e leggera e questo è lo spirito con cui lo vogliamo celebrare”.
Nepi – La festa in onore di Paco Fabrini
Lì, accanto al palco, un piccolo altare. Con la foto di Fabrini e le offerte che di volta in volta lasciavano gli amici. Con amore. Il tratto che ha distinto, agli occhi, ognuno di loro. Attorno alla chitarra appoggiata all’altare, una sciarpa della Roma.
“Sono così diversi da me – scrive Beppe Fenoglio in un passo del romanzo Il partigiano Johnny -, ma hanno combattuto con me. E io sono uno di loro. Bello come loro se sono belli, brutto come loro se brutti. Pronto a combattere altre battaglia. Anche se dopo averne combattuta una, ti verrebbe voglia di dire ‘mai più’. E ‘ancora’”.
Nepi – La festa in onore di Paco Fabrini
“Abbiamo una famiglia che ci si è stretta attorno – ha detto ancora Claudia -. Una grande famiglia che mi ha sostenuta, come Paco è stato amato. L’abbiamo salutato. Come avrebbe voluto”.
Daniele Camilli
Multimedia – Fotogallery: La festa in memoria di Paco – Video: Il ricordo di Claudia Centaroli
Articoli: Paco Fabrini poteva essere salvato? – Il fratello di Paco Fabrini: “Sei il mio sole, saluta papà” – Il primo soccorritore: “Il cuore di Paco batteva e lui respirava quando sono arrivato, è morto mentre ero al suo fianco…” – “Ho avuto un incidente nella notte”, e i carabinieri gli dicono che ha ucciso un uomo… – Un’anima colorata e pulita che amava viaggiare… – Paco Fabrini aveva recitato con Tomas Milian – Auto contro scooter, muore centauro – L’intervista video a Paco Fabrini nel 2011: Gli stornelli, la chitarra e l’amore per Roma
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