Viterbo – “Il comune deve fare la sua parte per mettere in sicurezza le cose urgenti. Una di queste è Palazzo Santoro. E il comune farà la sua parte per salvare e valorizzare Palazzo Santoro”. Laura Allegrini è l’assessore ai lavori pubblici e al centro storico del comune di Viterbo. E’ lei che risponde sulla vicenda della biblioteca comunale degli Ardenti, piazza Verdi, chiusa da quasi un anno e rimasta sostanzialmente inalterata dal dopoguerra in poi. Tant’è che cade a pezzi. Al punto che, approfittando della chiusura, per mettere urgentemente al sicuro il patrimonio che conserva è stata “una vera e propria corsa al salvataggio di un bene inestimabile per la collettività”, come ha scritto il commissario del consorzio biblioteche Paolo Pelliccia nell’editoriale dell’ultimo numero della rivista Biblioteca e società. Con le barriere architettoniche da abbattere, un pezzo del controsoffitto che è venuto giù, un tetto da rifare e fondi antichi tenuti, fino a qualche tempo fa in locali che definirli inadatti è poco.
Viterbo – La biblioteca comunale
“Chiederò al consiglio comunale – precisa poi Allegrini – di prestare attenzione a Palazzo Santoro, significativo per la biblioteca e per il recupero urbano di un quadrante della città che ha una valenza straordinaria”.
Viterbo – La biblioteca comunale
Le questioni in ballo sono infatti diverse. La prima, risolta direttamente dal commissario Pelliccia, è stata la messa in sicurezza dei libri antichi, in particolar modo i fondi, stipati all’interno di alcuni locali al pianterreno lasciati nell’incuria, pieni di umidità e con l’impianto elettrico andato. Non solo, ma il riscaldamento della biblioteca “era ancora alimentato da una grande bombola di gasolio sottostante l’edificio – dice il commissario nell’editoriale -. Un rischio impensabile non solo per il patrimonio storico della biblioteca, ma anche per la pubblica sicurezza”.
Viterbo – L’assessora ai lavori pubblici Laura Allegrini
La seconda riguarda invece l’abbattimento delle barriere architettoniche e il recupero di Palazzo Santoro. Un bando regionale vinto dal comune di Viterbo e dal consorzio biblioteche che prevede la costruzione di un ascensore, il rifacimento dell’impianto elettrico e quello dei bagni. Il motivo per cui la biblioteca la biblioteca resterà chiusa ben oltre la fase attuale dell’emergenza Covid. Con la possibilità, però, di consultare testi e manoscritti prendendo appuntamento. Servizio garantito anche per tutto il 2020.
Viterbo – Il progetto del consorzio per il rilancio di Palazzo Santoro
Infine la creazione di un polo unico delle biblioteche che prevede anche il recupero di piazza Campoboio, l’ingresso originario di Palazzo Santoro, oggi una delle piazze più degradate di Viterbo. In un quadrante urbano dove si trovano il teatro dell’Unione, il santuario e il monastero di Santa Rosa e uno dei due ingressi principali a Corso Italia. L’altro è quello di piazza delle Erbe. Un progetto proposto da Pelliccia già nel 2015.
Viterbo – Piazza del Teatro e Palazzo Santoro
“Gli immobili comunali sono tantissimi – spiega Allegrini – e necessitano tutti di una manutenzione che negli anni purtroppo non c’è stata. Un immobile come Palazzo Santoro, di quelle proporzioni, merita tutto il rispetto e l’attenzione. Si tratta infatti di un edificio importante e strategico per la città. I danni al tetto sono meno gravi di quelli che sembravano all’inizio. I lavori per l’abbattimento delle barriere architettoniche dovrebbero iniziare invece tra 6 mesi”.
“La Regione – scrive poi Pelliccia nell’editoriale di Biblioteca e società – ha riconosciuto e sposato la nostra volontà di portare a nuova vita questo gioiello cittadino, finanziando un progetto teso all’istallazione dell’ascensore e l’ammodernamento dell’impiantistica. Non si tratta però solo di realizzare un ascensore e di altri interventi, ma più in generale di imprimere un cambio di rotta, du una vera e propria virata all’interno della gestione e della vita quotidiana di una biblioteca che per troppo tempo è rimasta uguale a sé stessa”.
Viterbo – Il degrado di Piazza Campoboio
Il commissario del consorzio descrive inoltre le fasi del percorso di salvataggio dei testi antichi conservati nella biblioteca di piazza del Teatro.
“La prima operazione messa in atto – racconta Pelliccia – è stata quella di traslocare una parte del patrimonio librario moderno in locali gentilmente messi a disposizione dai Vigili del fuoco di Viterbo. Un’operazione di trasferimento simile prevede non solo la necessità di inscatolare accuratamente i volumi, ma anche di controllarli uno ad uno, nell’ambito di un lavoro tutt’altro che automatico, portando alla luce eventuali problematiche di conservazione, controllare collocazioni erronee e doverosi riscontri d’inventario. La decisione del trasferimento non è stata per altro né facile né poco sofferta, ma, dopo un’attenta valutazione degli spazi, è emerso come questa fosse l’unica via percorribile, trovandoci davanti al bivio di dover salvaguardare in sede il patrimonio storico prima di ogni altra cosa. L’edificio della biblioteca degli Ardenti non aveva pressoché mai subito restauri o interventi particolarmente complessi e di conseguenza molti degli ambienti che erano stati destinati a conservare il materiale librario erano divenuti del tutto inservibili, rendendo quindi necessario un trasloco dello stesso materiale in stanze che non necessitavano di particolari accorgimenti di restauro”.
Viterbo – La biblioteca comunale
Ad essere messo in salvo, anche il patrimonio archivistico, parte del quale era abbandonato a sé stesso nei locali al pianterreno di Palazzo Santoro. “Allo stesso modo anche il patrimonio archivistico, il vero cuore pulsante della biblioteca – prosegue Paolo Pelliccia – aveva bisogno di essere trasferito in ambienti maggiormente atti a tutelarne la salvaguardia, la consultabilità e la conservazione. Anche in questo caso non si è trattato di un lavoro automatico di semplice spostamento, ma di riscontrare manoscritto per manoscritto, carta per carta, la maggior parte dei materiali, che a tutt’oggi risentono di una situazione catalografica a dir poco imbarazzante. Ma lo spostare non poteva assicurare la salvezza dei materiali. Abbiamo quindi fatto appello a benefattori privati per l’acquisto di nuovi cartoni specifici per la conservazione. Una vera e propria corsa al salvataggio di un bene inestimabile per la collettività. Contestualmente a queste operazioni è nata però anche la necessità di un progetto specifico che potesse portarci ad avere un nuovo inventario dell’archivio e che potesse individuare non solo i veri e propri tesori, ma anche indicarci le problematiche specifiche cadi conservazione con il fine di programmare i futuri interventi di restauro”.
Viterbo – Il commissario del consorzio biblioteche Paolo Pelliccia
Nell’editoriale si parla poi del possibile futuro della biblioteca. “Per quanto riguarda il futuro degli Ardenti – scrive Pelliccia – si tratta di ripensare integralmente la sede e la missione di una biblioteca rimasta come cristallizzata dal dopoguerra. Bisogna progettare e istallare l’ascensore, la cui assenza rappresenta una mancanza inaccettabile per una biblioteca moderna, che vogliamo ed è doveroso che sia accessibile a tutti. Un obiettivo questo di semplice civiltà e doveroso servizio alla comunità che ora è a un passo dalla realizzazione. Allo stesso modo anche l’intero impianto elettrico dovrà essere rivisto e i servizi igienici integralmente rifatti. Una ristrutturazione che è un po’ una ricostruzione quindi, che stiamo portando e porteremo avanti con grande passione e determinazione, sicuri che il risultato non potrà che tornare a favore di una necessaria rivitalizzazione del centro storico”.
Il progetto, presentato da Paolo Pelliccia alla fine del 2015, prevede la trasformazione della biblioteca degli Ardenti in una vera e propria piazza della cultura. In sinergia con il teatro dell’Unione, il santuario e la necessaria riqualificazione di Campoboio.
Viterbo – La biblioteca comunale
Un recupero che unisce gli spazi di piazza Verdi con quelli di piazza Campoboio. Un progetto per il rilancio e la promozione di una struttura nel cuore di Viterbo, mettendo in risalto e valorizzando un intero quadrante urbano.
“Condivido appieno il progetto di Pelliccia – dichiara l’assessora Laura Allegrini -. Un polo unico delle biblioteche è fondamentale, e su questo obiettivo c’è piena collaborazione. Piazza del Teatro è uno degli ingressi principali della città. Un luogo che mette in relazione cultura e commercio, con le attività presenti al Corso. Un polo culturale dinamico – conclude Allegrini – che permetterà infine di ricucire il tessuto urbano, recuperando con piazza Campoboio l’ingresso principale di Palazzo Santoro”.
Daniele Camilli
Multimedia: Fotogallery: La biblioteca di piazza del Teatro – Il tetto e i locali della biblioteca – Il progetto del consorzio – Il degrado di piazza Campoboio – Video: La biblioteca chiusa – Il progetto
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