Lettere al direttore - Viterbo - Scrive Salvatore Centamore, padre del 16enne annegato in vacanza

“Processo d’appello per i responsabili della morte di mio figlio Giuseppe”

Giuseppe Centamore Il padre di Giuseppe Centamore, Salvatore

Viterbo – Riceviamo e pubblichiamo – Buongiorno direttore, sono Salvatore Centamore.

Il 25 marzo, presso la corte di appello di Nimes (Francia), ci sarà il processo di appello per i responsabili della morte di mio figlio Giuseppe (1 luglio 2015). Il processo sarà celebrato soltanto nei confronti della persona giuridica, società La Petite Camargue (proprietaria della struttura), e del suo amministratore Sauvaire Bernard. Entrambi già condannati in primo grado, hanno proposto appello, a differenza della società Diffazur la cui condanna è passata in giudicato.

Io e mia moglie saremo presenti come sempre.

Riemergono le vecchie, ma non tanto, ferite e amarezze per la condotta inqualificabile di tutti i responsabili. Le amarezze peraltro aumentano poiché abbiamo constatato che altri soggetti, che dovrebbero garantire e assicurare ai turisti una completa ed esauriente informazione sugli incidenti avvenuti nelle strutture ricettive a causa di carenze, errori o omissioni dei responsabili delle stesse, hanno fatto scena muta di fronte alle mie rimostranze. Una sorta di solidarietà alla rovescia, però, trattandosi della condotta di alcune “mele marce”.

Con grande rammarico evidenzio che analoga condotta è stata assunta dai responsabili di una nota rivista di informazione turistica, avente sede in Italia, alla mia offerta (ovviamente senza alcuna richiesta di contropartite) di fornire atti e documenti attestanti quanto avvenuto quasi sei anni addietro: hanno addirittura interrotto ogni contatto con lo scrivente allorquando avevo rappresentato tutti i fatti e fornito la documentazione di supporto.

Salvatore Centamore