Viterbo – C’è anche Tiziana Riscaldati, dirigente del servizio di medicina trasfusionale dell’ospedale di Belcolle, tra i ventitré medici e infermieri della Asl di Viterbo indagati a vario titolo per falso e truffa. Tra questi anche un’infermiera sospesa dal servizio: Stefania Gemini, addetta alla predisposizione della liquidazione dell’unità operativa.
Secondo l’accusa anche la dirigente Riscaldati “con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso e con artifizi e raggiri” avrebbe attestato “falsamente la propria presenza in servizio, mediante dichiarazioni fittizie”. Seppur non tenuta all’orario di lavoro perché dirigente, “utilizzava il badge per attestare la presenza sul posto di lavoro per ottenere un vantaggio economico in maniera fraudolenta”. E’ scritto nell’avviso di conclusione delle indagini, notificato martedì mattina ai ventitré dipendenti della Asl.
In poco più di un mese Tiziana Riscaldati, 60 anni, non si sarebbe presentata sul posto di lavoro per decine e decine di ore. L’indagine della Guardia di finanza, coordinata dalla pm Paola Conti, prende il via a fine 2015. Dalle intercettazioni di una precedente indagine, i finanzieri scoprono che nel reparto c’è chi timbra il cartellino e poi si allontana dall’ospedale. Ma anche chi vidima il badge dei colleghi che restano a casa o si dedicano ad altro: una dipendente è stata sorpresa a fare spese, un’altra ad assistere a una recita di Natale.
Gli agenti del nucleo tributario li hanno videoripresi per circa tremila ore. Poi pedinamenti e appostamenti. I finanzieri hanno esaminato più di mille posizioni al giorno.
Nel corso delle indagini è emerso che dodici tra medici e infermieri avrebbero anche gonfiato i propri stipendi per un importo complessivo di un milione e 300mila euro, negli ultimi cinque anni. Avrebbero sfruttato una delle caratteristiche del reparto: l’assistenza, a pagamento, in casa dei pazienti. La frode sarebbe stata posta in essere attraverso false attestazioni relative a trasfusioni di sangue a domicilio in giorni di assenza dal lavoro, in alcuni casi anche mentre erano in ferie. Oppure gonfiate nella quantità del servizio reso, o effettuate ma rendicontate anche a favore di colleghi che in realtà non c’erano.
Con questi stratagemmi, secondo l’accusa, Riscaldati si sarebbe procurata “un ingiusto profitto” pari a centinaia di migliaia di euro.
La Asl, che nell’indagine è stata parte attiva collaborando con procura e Guardia di finanza, dovrebbe decidere oggi sulla sospensione di sei tra medici e infermieri indagati: in mattinata la convocazione dell’ufficio procedimenti disciplinari. Intanto l’inchiesta sui furbetti della Asl è già passata per il tribunale del Riesame e la suprema corte. In un primo momento, il gip di Viterbo avrebbe respinto la richiesta di sospensione dal servizio. Da qui il ricorso della procura, vinto davanti al tribunale del Riesame e poi confermato dalla Cassazione.
Gli indagati
Tiziana Riscaldati, nata il 31 agosto 1957 ad Acquapendente
Stefania Gemini, nata il 23 dicembre 1969 a Viterbo
Maria Rita Guitarrini, nata il 18 marzo 1968 a Viterbo
Basilio Radini, nato il 29 maggio 1951 a Vejano
Rosaria Amato, nata il 18 aprile 1954 a Niscemi
Massimo Gavelli, nato il 29 agosto 1959 a Ischia di Castro
Gaetana Benedetti, nata il 16 marzo 1968 a Viterbo
Laura Taschini, nata il 12 agosto 1971 a Vetralla
Alvaro Saleppichi, nato il 24 luglio 1959 a Viterbo
Donatella Salvatori, nata il 14 marzo 1970 a Viterbo
Francesco Caprini, nato il 5 ottobre 1978 a Viterbo
Raffaele Pellecchia, nato il 31 marzo 1970 a Roma
Daniele Piccione, nato il 23 luglio 1980 a Roma
In concorso
Maurizio Trenta, nato il 21 settembre 1959 a Viterbo
Renato Mastrocola, nato l’11 luglio 1954 a Casalduni
Umberto Benedetti, nato il 27 maggio 1966 a Canepina
Ivrio Belano, nato il 12 giugno 1986 a Viterbo
Eliana Ferlicca, nata il 7 febbraio 1971 a Montefiascone
Massimiliano Loffreda, nato il 9 ottobre 1968 a Roma
Teresa De Siena, nata il 12 giugno 1973 a Cassino
Simone Sampietro, nato il 12 giugno 1979 a Terni
Michela Carone, nata il 28 luglio 1976 a Viggiano
Tonino Mancini, nato il 13 marzo 1961 a Bolsena
Presunzione di innocenza
Per indagato si intende semplicemente una persona nei confronti della quale vengono svolte indagini preliminari in un procedimento penale.
Nel sistema penale italiano vige la presunzione di innocenza fino al terzo grado di giudizio. Presunzione di innocenza che si basa sull’articolo 27 della costituzione italiana secondo il quale una persona “non è considerata colpevole sino alla condanna definitiva”.
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