Nepi – Il tempio Ishodyan è in mezzo a un bosco. Lungo la strada che porta prima a Mazzano poi a Calcata. In quel tratto dove è ancora comune di Nepi. Attorno, la valle del Treja. Qui, da queste parti, ieri sera l’addio, l’ultimo saluto a Paco Fabrini, morto in un incidente stradale due settimane fa. “L’uomo che ha vissuto più di dieci vite da Berlusconi”. Come Paco stesso ha scritto in un passo letto ieri sera dalla compagna Claudia Centaroli.
Luogo di confine, ieri sera, non solo tra due province, perché l’area metropolitana della capitale quest’ultimo l’ha già oltrepassato con centri residenziali che hanno conquistato terreno collina dopo collina, ma un confine tra un modo d’essere e un altro.
Un modo d’essere che sa essere anche mistico e religioso, e che da queste parti, tra Calcata e il tempio Ishodyan a Nepi, ha trovato rifugio. Una zona franca, depositaria però di culture e secoli, e della quale il rito, come ogni rito, è un suo mostrarsi. Anche per come è oggi. Una cultura che col tempo, dai falisci e dagli etruschi in poi, ha saputo intrecciarsi con tutti gli innesti successivi.
Nepi – I funerali di Paco Fabrini
Il rito Hare Krishna attorno Paco, ieri sera, s’è snodato e sviluppato attraverso canti, preghiere, letture e ricordi. Paco Fabrini aveva anche un talento letterario unico. La compagna Claudia Centaroli, con lei i figli e i genitori di Paco, ha letto alcuni suoi scritti. Ironico, sferzante, acuto, profondamente critico, capace inoltre di leggere il grottesco e di trasformarlo in un affresco tematico con tanto di intreccio e imitazione dell’azione. Quella che Aristotele definiva con il concetto di “mimesis”. I testi di Paco potrebbero benissimo essere letti in teatro, coinvolgendo tutti. Come è stato fatto ieri sera. Grazie a Claudia Centaroli e a tutta la famiglia Hare Krishna che ieri sera, dentro al tempio, gli si è fatta attorno dicendogli di fatto, tra vari ricordi e la commozione che l’ha accompagnati, che Paco era una persona per bene, che valeva veramente tutti i cammini possibili di una vita conoscerlo. Anche senza averlo mai conosciuto, se non ieri nel tempio. E meglio occhi di chi lo ha amato e raccontato. Il nuovo percorso di Paco Fabrini non poteva iniziare meglio.
“Grazie a tutti gli esseri che ho incontrato oggi, che mi hanno fatto il regalo di esistere. I miei anni sono ventisette, ma per la società sono uno zero. Non ho concluso una minchia. I maligni iniziano a pronunciare quella parola così fastidiosa: ‘Fallito’. Ma non ci capiscono una mazza. In termini spirituali, ho concluso molto più di loro. Più di dieci vite da Berlusconi. Dicono che bisogna assicurarsi il futuro. E hanno ragione. Ma il loro concetto di futuro è a corto termine. Si limita all’esistenza materiale. Perché non cercare di assicurarsi un futuro cercando di avere un buon karma per le prossime vite? Presto dovrò di nuovo affrontare il mondo del lavoro in occidente. E dovrò farlo, rimanendo fedele a quello che sono ora. Altrimenti sarebbe stato tutto inutile”. Lo ha scritto Paco, il giorno del suo ventisettesimo compleanno. In India. Vent’anni fa. L’ha letto a tutti Claudia.
Nepi – I funerali di Paco Fabrini
Paco Fabrini era un uomo che a 46 anni ha perso la vita a Ronciglione. In un incidente stradale. Di notte. Il 13 ottobre. Tamponato da un auto. Mentre Paco era in sella a uno scarabeo, un motorino che si potrebbe già dire di una volta. Molto fragile. Al punto che anche un tamponamento può essere fatale.
Nepi – I funerali di Paco Fabrini
Fabrini era di fede Hare Krishna. Il tempio Ishodyan il luogo dove la compagna di Paco, Claudia Centaroli, ha allestito la cerimonia funebre. Sebbene il concetto di funebre, per ben altre confessioni religiose, significhi un non ritorno dalla morte, a meno di un’apocalisse, qui, invece, è solo smarrimento del presente. Dove soltanto ha sede il dolore. Privo però di colpa, la cui proiezione è lo strazio, che al tempio Ishodyan invece non s’avverte.
Nepi – Claudia Centaroli
Un cerimonia anticipata una settimana fa dal ricordo. Amici, familiari, compagni di una vita. A Villa Govinda Madhava a Nepi. Per raccontare un uomo che da bambino è stato attore e ha recitato accanto a Tomas Milian, nel tempo poi è stato anche Hare Krishna, cantautore, scrittore, padre, compagno. Un uomo libero. Il comun denominatore di tutto. Dove il racconto intrecciato da Claudia Centaroli, tra la festa di domenica e la cerimonia di ieri, alla fine di tutto convergeva. Ed essere libero per Paco Fabrini ha significato non cedere alle lusinghe di questo tempo che vuole tutti merce come un’altra. In vendita. Per mezzo di un lavoro che non da niente, e in cambio prende e pretende tutto.
Nepi – I funerali di Paco Fabrini
E se l’alternativa al bisogno, oppure il suo completamento, è il desiderio, la festa per Paco è prosecuzione, o anch’essa completamento, della vita. E come tale, il percorso tracciato in questi giorni dalla compagna di Paco, Claudia, la chiusura di un cerchio, ne è stata configurazione e manifestazione più piena. Un ricordo, laico, dell’uomo che raccontava tutti i suoi viaggi, con appunti molto spesso acuti, e dava nomignoli come a dare un nome a seconda di emozioni e posti. Quindi, nomi sempre diversi. Un’educazione sentimentale, senza dimenticare il mondo, che per chi ha avuto modo di ascoltarli dal vivo non è stato di certo da poco. Come sederci e avere davanti a se un campo di fiori, tutti diversi gli uni dagli altri. E uno che te li sa raccontare tutti. Uno per uno. Ciascuno col suo nome.
Nepi – I funerali di Paco Fabrini
La vita e la morte di Paco insegnano infine questo. Insegnano a meravigliarsi ancora. E perché no, che Paco era una persona, che dispiace non aver potuto conoscere.
Daniele Camilli
Multimedia – Fotogallery: La cerimonia Hare Krishna – La festa in memoria di Paco – Video: Il saluto della comunità Hare Krishna – Il ricordo di Claudia Centaroli
Articoli: Domenica l’addio della comunità Hare Krishna a Paco Fabrini – Morte Paco Fabrini, sotto sequestro auto e scooter – “Ho passato con Paco un pezzo di vita Bellissimo…” – Paco Fabrini poteva essere salvato? – Il fratello di Paco Fabrini: “Sei il mio sole, saluta papà” – Il primo soccorritore: “Il cuore di Paco batteva e lui respirava quando sono arrivato, è morto mentre ero al suo fianco…” – “Ho avuto un incidente nella notte”, e i carabinieri gli dicono che ha ucciso un uomo… – Un’anima colorata e pulita che amava viaggiare… – Paco Fabrini aveva recitato con Tomas Milian – Auto contro scooter, muore centauro – L’intervista video a Paco Fabrini nel 2011: Gli stornelli, la chitarra e l’amore per Roma
Copyright Tusciaweb srl - 01100 Viterbo - P.I. 01994200564Informativa GDPR