Filippo Rossi
Viterbo – Riceviamo e pubblichiamo – Caro Giovanni Arena, più aumenta il mio impegno politico nazionale con la Buona destra più guardo con razionale distanza alla mia città. Una delle ultime volte che ci siamo incrociati è stato quando facemmo una riunione al teatro Caffeina. Ti ricordi? Io sì. Ma lasciamo stare. Inutile rivangare cose troppo piccole per essere ricordate.
Sai, ho firmato la petizione di Tusciaweb anche io per rimandare i viterbesi al voto. Perché, inutile nascondersi, la tua Viterbo è più morta di quando Viterbo era una città morta. E non è solo questione di erba non tagliata. C’è tutto di più…
Però, a ben vedere, non è solo colpa tua. Anzi, tu sei solo il degno rappresentante di un sistema viterbese fatto di apparati immobili e sciatto conservatorismo.
Per dirla ancora più chiara, non è colpa tua ma di chi ti ci ha messo: di quei quei partiti che oggi neanche hanno il coraggio di difenderti e di quei viterbesi che ti hanno votato perché così si fa, perché “la destra”, perché Salvini, perché va a capire perché… e bla bla via dicendo.
Ed è colpa, quindi, di un’intera città annichilita su sé stessa che non sa pensare in grande, che non sa pensare il proprio futuro, non sa darsi una strategia.
Una città in perenne attesa del nulla: stanca, vuota, miope. Una vecchia che si accontenta di svoltare la giornata senza finire sotto terra, questa è Viterbo. E questa Viterbo ti ha scelto come suo degno rappresentante.
Ecco sì, una città pensionata: lamentosa come i pensionati, conservatrice come i pensionati. Nostalgica di una fantomatica e fantasiosa grandezza che si perde nei secoli dei secoli.
Per queste e mille altri motivi, nessuno è davvero innocente (nemmeno il sottoscritto, per essere chiari). Ma sicuramente più colpevoli di altri sono quei partiti, quei partitacci che giocano a scambiarsi le figurine di consiglieri comunali incapaci di fare nemmeno un accenno di ragionamento politico, che giocano a difendere piccoli strapuntini di piccolissimo potere.
E allora quando si tornerà al voto, i politici prima e i viterbesi poi avranno la responsabilità di scegliere tra la morte del continuismo e la vita di un definitivo e rivoluzionario scarto in avanti. A Viterbo serve avanguardia culturale.
Sinceramente? Penso che la scelta sarà purtroppo la prima, sarà ancora una volta la retroguardia. Ma non per questo non cercherò con tutte le mie forze di contribuire a dare una scossa a questa nostra povera città. Piena di erba. E piena di nulla.
Filippo Rossi
Articoli: Valerio De Nardo: “E’ stata rotta una cappa di aria stagnante…” – Galati (Lega): “La situazione è drammatica: cambiamo marcia, altrimenti meglio il voto…” Il sindaco Arena: “La petizione di Tusciaweb ha dato l’opportunità di manifestare il proprio punto di vista…” di Daniele Camilli – Trappolini: Dionigi e le petizioni… – Rita Pacella:“Ho firmato con gioia la petizione che propone la cacciata di questa amministrazione incapace e boriosa” – Erbetti (M5s): “Il sindaco Arena sbeffeggia opposizione e migliaia di cittadini…” – Che i morti seppelliscano i morti… di Carlo Galeotti – 4200 cittadini firmano per andare al voto e il sindaco prende anche per il culo… di Carlo Galeotti – Gruppo consiliare Pd: “Prima si porrà fine alla disastrosa esperienza politica di Arena e meglio sarà per tutti” – “La stampa non è destinata a servire coloro che governano, bensì quelli che sono governati…” di Carlo Galeotti – Barelli (Forza civica): “Poche duemila firme? Il sindaco dica quante servono e se si raggiungono se ne va…” – Frontini: “Viterbesi, tirate fuori il coraggio e metteteci la faccia” – Circolo Pd Viterbo: “Giunta senza nessuna credibilità, si vada alle elezioni subito…” – La città allo sbando, subito alle urne per eleggere una nuova amministrazione di Carlo Galeotti
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