Viterbo – “O si cambia marcia o meglio tornare la voto”. Vittorio Galati, consigliere comunale della Lega, non usa perifrasi per descrivere quello che sta accadendo e la situazione in città.
Di fronte a un’amministrazione che pare fare di tutto tranne che governare, c’è una sola via. Un sussulto d’orgoglio e invertire nettamente la rotta, altrimenti meglio lasciar perdere e ridare la parola ai viterbesi. Attraverso le urne.
“Da Viterbo città di arte e di cultura – dice Galati – la nostra amata città è ridotta a discarica del Lazio, a luogo dove esiste un pessimo servizio idrico con costi aumentati, dalla nascita di Talete, a livelli record rispetto al resto d’Italia, tanto da essere oggetto di condanna addirittura dalla tv nazionale”.
Non è solo l’acqua il problema. “Una città ridotta a giungla – incalza Galati – con cinghiali che circolano liberamente, in attesa che arrivino gli zebù. Strade ridotte in condizioni tali che paesi africani si vergognerebbero se ne avessero di simili.
Per non trattare di altro, non c’è un settore dell’amministrazione che brilli in operatività. Ovviamente, trascurando gli sparuti commenti di autolesionisti sostenitori a occhi chiusi”.
Situazione drammatica che merita tutt’altra risposta rispetto a quella, che ad esempio ha dato il sindaco Arena alla petizione per chiedere il ritorno alle urne, lanciata da Tusciaweb. Foto coi capelli dritti e commento ironico.
“Di fronte a questo sfacelo – continua Galati – rispondere con pagliaccesche scimmiottature abbassa ancora di più, se possibile, il livello e il decoro dell’amministrazione.
Come consigliere comunale della Lega, ritengo che o siamo in grado di provocare una repentina e totale inversione di tendenza o dobbiamo restituire ai cittadini il compito che gli stessi ci hanno affidato, non certo con l’intenzione d’ottenere i risultati che appaiono quotidianamente e drammaticamente davanti ai nostri occhi”.
Giuseppe Ferlicca
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