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Tribunale - Imputati di sette colpi due giostrati di Cerveteri, indagata a piede libero una viterbese

Carabiniere preso a sprangate durante una rapina, una donna complice dei banditi

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Oriolo Romano – (sil.co.) – Carabiniere preso a sprangate durante una rapina nella sua abitazione di Oriolo Romano, indagata anche una viterbese.

E’ la rapina messa a segno la sera dell’8 gennaio 2020, per la quale il 20 luglio di un anno fa sono stati arrestati due cognati giostrai di Cerveteri, accusati anche di altri sei colpi tra Oriolo Romano e la capitale, due dei quali la notte di Capodanno, mentre i padroni di casa erano fuori a festeggiare.

“Quando verso le 18 sono rientrato a casa dal lavoro, li ho visti scappare dalla finestra. D’istinto mi sono lanciato all’inseguimento e ne ho acciuffato uno, identificandomi. Lui allora ha tirato fuori un tubo di ferro e ha cominciato colpirmi in testa, mentre arrivava una Fiat 500 bianca che lo ha caricato a bordo al volo, dandosi alla fuga verso Manziana”, ha testimoniato ieri la vittima davanti al collegio presieduto dal giudice Elisabetta Massini. La vittima, medicata in ospedale, ne ha avuto per cinque giorni, ma poteva finire molto peggio. 

I banditi sono stati incastrati dall’incrocio dei dati rilevati dall’impianto Gps della vettura (presa a noleggio a Cerveteri per commettere i furti) e delle celle agganciate dai telefonini, perfettamente sovrapponibili per luoghi e orari, come ha fatto notare più volte la pm Chiara Capezzuto, sentendo i militari del nucleo investigativo che hanno condotto le indagini sfociate dopo sei mesi nelle due misure di custodia cautelare.


Carabinieri

Carabinieri


Durante l’udienza di ieri si è scoperto che c’è anche una viterbese tra gli indagati, a piede libero, quindi non sottoposta a giudizio immediato coi presunti complici, anche se accusata di associazione per delinquere con gli autori materiali.

I giostrai nel frattempo, pochi giorni fa, hanno ottenuto la revoca dei domiciliari col braccialetto e sono ora sottoposti al solo obbligo di firma. La viterbese, la cui posizione è stata stralciata, sarà processata a parte.

Si tratta della giovane che la mattina successiva alla rapina a casa del carabiniere si è recata alla polizia per denunciare il falso furto della Fiat 500 bianca utilizzata dai banditi. Sentendo il fiato degli investigatori sul collo, dopo l’aggressione al carabiniere, i ladri avrebbero incaricato la viterbese, sembra promettendole in cambio 4mila euro e un Rolex d’oro, di recarsi a denunciare il furto della macchina.

Peccato che la donna abbia commesso un errore, dicendo che l’auto era stata rubata dai ladri la sera prima mentre era parcheggiata a Roma con la chiave rimasta appesa sullo sportello, quando il Gps dell’assicurazione dava la vettura a Oriolo Romano alla stessa ora. 

La Fiat 500 bianca, lavata e tirata a lucido probabilmente per cancellare ogni traccia dei banditi, fu trovata il giorno stesso della denuncia “abbandonata” nel parcheggio di un lavaggio auto a Ladispoli. 

Il processo riprenderà il prossimo 26 gennaio. Uno degli imputati, difeso da un legale di Grosseto, ha rinunciato ieri all’esame, mentre l’altro, difeso dall’avvocato Luigi Mancini, deve ancora decidere se fornire la sua versione dei fatti al collegio. Lo stesso giorno, salvo imprevisti, ci sarà anche la sentenza. 


Articoli: Sprangate durante la rapina, coppia di giostrai alla sbarra – Carabiniere pestato dai rapinatori, bocciato il ricorso di uno degli arrestati – Carabiniere preso a sprangate durante una rapina, arrestate due persone – Vede i ladri uscire dalla finestra di casa, carabiniere preso a sprangate in testa


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22 luglio, 2021

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