Viterbo – “Tante le opportunità da cogliere: Expo, Giubileo e fondi Pnrr”. Sergio Saggini, presidente di Unindustria, guarda al futuro. Dopo l’annus horribilis segnato dalla pandemia, quello successivo ha fatto registrare segnali positivi e il trend dovrebbe continuare.
Sergio Saggini
“Il 2021 – dice Saggini – è andato bene, perché la parte produttivo-industriale ha recuperato la perdita dell’anno precedente, che è stata importante visti i due mesi di fermo dovuti al lockdown, e anche quella del 2019.
Nel dettaglio, l’export, nei primi mesi del 2021 è cresciuto del 12% rispetto al 2019. Prendo a riferimento questo anno, perché il 2020 è stato drammatico per cui in seguito a quel periodo non poteva non esserci una crescita. Le imprese hanno recuperato e stanno crescendo molto, perché la spinta è forte. Nel nostro territorio, determinante è stato il settore delle costruzioni che, nel 2021 nel capoluogo, ha segnato +46,7% e traina la crescita del Pil viterbese.
Ci sono ovviamente molte paure importanti che potrebbero determinare un nuovo fermo della crescita, visto che abbiamo avuto il problema energetico solo verso la fine di questo anno e sarà il 2022 quello in cui dovremo combattere con l’aumento incessante delle materie prime e il problema dell’energia.
Una vera spada di Damocle insieme all’aumento dei casi e delle quarantene, c’è il serio rischio per le aziende di trovarsi senza personale. Un aspetto che va ben gestito per evitare che possa rifermarsi tutto”.
Ma parliamo ancora del problema energetico…
“E’ quello principale, considerando che, tra il 2020 e il 2021, il gas è aumentato del 572% e la spesa energetica di tutte le industrie italiane, che era nel 2019 di 8 miliardi, nel 2021 è stata di 21 miliardi e nel 2022 sarà di 37. Un problema devastante e che nell’economia viterbese si ripercuoterà soprattutto nella parte ceramica, visto che queste imprese fanno dell’energia il centro della loro produzione.
Ho parlato con le industrie associate di Civita Castellana e mi dicevano che loro, fortunatamente, hanno sottoscritto dei contratti a prezzi fissi e che quindi in parte nel 2022 saranno tutelati, nonostante il prezzo contrattuale sia più alto del 2019.
Inoltre, a livello nazionale, stanno fallendo i produttori di energia per i prezzi che salgono e già 40 sono falliti in Italia nell’ultimo mese. Sta accadendo un drammatico caos. Se tamponiamo il problema dell’energia, la ripresa continuerà a tirare in modo fortissimo, visto che stiamo correndo più di Germania e Francia”.
C’è poi la questione relativa al Pnrr.
“In generale, questi investimenti per i prossimi anni non si sono mai visti nella storia italiana. Nella nostra regione arriveranno 1,8 miliardi diretti dal Pnrr e poi ci sono altri due elementi importanti”.
Quali?
“La probabilità che Roma faccia l’Expo 2030 e il Giubileo 2025. In particolare i soldi per quest’ultimo evento, già stanziati, potranno avere una ricaduta indiretta anche sulla Tuscia, sperando che si ritorni alla normalità dal punto di vista turistico che è quello che sta ancora in ginocchio, insieme a quello alberghiero, perché non è facile riprendersi da una situazione del genere. Ricapitolando, le opportunità da cogliere saranno il Giubileo, i fondi Pnrr e l’Expo 2030 su cui c’è una curiosità”.
Ce ne parli.
“Roma è stata candidata e l’idea della candidatura è proprio nata dal presidente di Unindustria Camilli che è stato poi seguito dalla ex sindaca Raggi e dal presidente della Regione Zingaretti. Se dovessimo vincere, parliamo di quasi 50 miliardi di euro di investimenti governativi. Soldi che speriamo vengano destinati alle infrastrutture.
Il pensiero, senza star troppo a ripetere va alla Orte-Civitavecchia, visto che sono state spacchettate le due tratte: una che va da prima a dopo Monte Romano, che partirà subito, e l’altra per cui si sta riprogettando il tratto fino all’Aurelia”.
Legato a questo discorso c’è il porto Civitavecchia.
“Su questo c’è un progetto molto grande che ci ha mostrato il presidente dell’Autorità portuale nei recenti incontri che abbiamo fatto e cioè che una parte dei fondi Pnrr verranno destinati proprio al porto perché si sviluppi anche dal punto di vista del trasporto merci e non renderlo solo il primo porto in Italia per trasporto crocieristico. Questo con la speranza che porti a una crescita generale, visto che vicino c’è Tarquinia e per le imprese di trasporti che si andranno a strutturare nei territori limitrofi”.
Copyright Tusciaweb srl - 01100 Viterbo - P.I. 01994200564PRIVACY POLICY