Soriano nel Cimino – Riceviamo e pubblichiamo – La pubblicazione dell’annuncio della messa in vendita della torre di Chia, dove ha vissuto Pier Paolo Pasolini, ha acceso un dibattito sul futuro di questo luogo.
Va chiarito, a scanso di equivoci, che la torre non è di proprietà pubblica, ma degli eredi che l’hanno messa in vendita. Detto questo però è importante che sia aperta una discussione sul suo destino, una discussione che riguarda l’identità dei luoghi della nostra provincia e il rapporto tra questi, la cultura e le persone che la abitano.
Noi auspichiamo e chiediamo che la torre sia acquisita dallo Stato, attraverso gli enti locali, la regione o il ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo (Mibact), e trasformata, più che in un museo, in un luogo pubblico, aperto al coinvolgimento delle persone, delle associazioni e del modo della cultura, perché diventi un centro produttivo di cultura in grado di generare processi positivi di sviluppo e partecipazione culturale.
Questo tema, però, rende sempre più urgente riprendere una discussione che, da troppo tempo, è stata trascurata: l’importanza di una pianificazione territoriale che deve avere al centro non solo la preservazione del nostro patrimonio ambientale, paesaggistico e culturale, ma anche la sua trasformazione vista in un’ottica non puramente economica: L’articolo 9 della Costituzione afferma che “la Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione” e questo perché “è compito della Repubblica – come recita l’articolo 3 – rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del paese”.
Pensiamo che questo sia il momento in cui, a partire dal destino della torre di Chia, dove uno dei più grandi intellettuali intellettuali italiani del secolo scorso aveva deciso di vivere, tutte le persone e le organizzazioni che operano nel mondo della cultura, riportino nel dibattito pubblico questi temi.
Arci Comitato Provinciale Viterbo
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