Viterbo – “Gigi Baggini mi ha insegnato a lottare, a cercare una rivalsa. A pensare agli ultimi. Tutti avrebbero voluto essere Marlon Brando. Nessuno voleva essere Gigi Baggini”. Alessandro Haber, attore e regista. Ieri sera era alle Terme dei papi a Viterbo, per il terzo appuntamento dei Pirati della bellezza, il festival della parola e del pensiero ideato dal direttore di Tusciaweb Carlo Galeotti.
Viterbo – Alessandro Haber e Carlo Galeotti
Nella sala che si affaccia sulla piscina è stato il tutto esaurito, un centinaio di persone. “Volevo essere Marlon Brando (ma soprattutto Gigi Baggini)”, il titolo del libro. Tutte le copie sono state vendute, con la serata anticipata anche da due corti, i lavori più recenti di Haber, gli ultimi due. Al tavolo con Haber, il direttore Galeotti e Giacomo Nencioni, esperto di cinema e produzione multimediale, e docente al Disucom dell’università degli studi della Tuscia.
Prima la visita nella redazione di Tusciaweb. Lì accanto, anche la casa editrice fondata appena un anno fa dal direttore di Tusciaweb. Infine un cesto, regalato dal festival all’attore, in dialogo con l’intervista rilasciata da Haber qualche giorno fa.
Viterbo – Alessandro Haber alle Terme dei papi
Marlon Brando e Gigi Baggini, due attori. In mezzo a loro Haber, diciottenne che decide di fare l’attore e la scelta d’essere qualcosa o qualcuno in un contesto cinematografico come quello degli anni ’60 e ’70. Baggini è un personaggio interpretato da Ugo Tognazzi in “Io la conoscevo bene” di Antonio Pietrangeli, un film del 1965. Una prova che fa vincere a Tognazzi il Nastro d’argento. Gigi Baggini è un attore in disgrazia che racconta di aver lanciato lui stesso, preso in giro da tutti, ridicolizzato, che quasi un infarto quando viene costretto a mettere in scena davanti a tutti un ballo grottesco. L’imitazione di un treno che parte dalla stazione. La cosa che gli riusciva meglio.
Viterbo – Alessandro Haber
Una scena che Haber nella sua autobiografia ricorda così: “E’ talmente drammatica che racchiude tutto il suo fallimento d’attore e la cattiveria di chi gli sta intorno, eppure lui è felice di ballare per gli altri, di farsi prendere per il culo, c’è il dolore ma anche la speranza che quel balletto lo porti a diventare qualcuno. E’ così struggente che mi commuove”.
“Quel personaggio – ha detto poi Haber ieri sera alle Terme dei papi – mi ha aiutato a lottare, a cercare una rivalsa. Da bambino volevo essere sempre lui. Quel personaggio me lo porto sempre addosso. Quando penso a lui, penso agli ultimi, a chi arriva con il barcone, a chi non riesce a sbarcare il lunario”.
Viterbo – Carlo Galeotti
Gigi Baggini, come Paolo interpretato in Amici miei Atto II. Haber è un personaggio difficile, tra coloro che, nel proprio campo, ha attraversato da protagonista una delle stagioni più importanti e produttive del cinema italiano. Nencioni è riuscito innanzitutto a incanalarlo fin da subito, nell’ambito di uno scambio con un pubblico attento fino alla fine. Uno scambio andato poi avanti per tutto quanto il firma copie.
Viterbo – Alessandro Haber alle Terme dei papi
“Marlon Brando aveva un sex appeal enorme – prosegue Haber -. Tutti avrebbero voluto essere lui, nessuno Baggini”. Quest’ultimo, un po’ la storia piccolo borghese, e il desiderio di venirne fuori, di un paese che ha tentato il proprio riscatto proprio in quegli anni in cui Haber faceva la sua scelta. Un paese che poi, sempre in quegli anni ha mancato l’obiettivo, peggiorando la situazione negli anni successivi. Un paese raccontato in controluce attraverso i personaggi descritti da Haber nella sua autobiografia e dei quali lui stesso è stato parte integrante, cercando adesso d’essere invece parte tra i grandi che ha conosciuto, con cui ha lavorato e che ora descrive nel libro. Un paese mancato come la parte che Haber non accetta nel film “Il giardino dei Finzi Contini”, capolavoro di Vittorio De Sica. “È stata una stupidaggine – ha confidato Haber, affatto a cuor leggero -. Una stupidaggine di cui mi sono pentito. Mi avevano offerto 11 pose. In compenso però ho lavorato con Christian De Sica”. Detto un po’ con amarezza, in “Simpatici e antipatici”.
Viterbo – Alessandro Haber alle Terme dei papi
Un paese che poi si fa in quattro per inventarsi una scusa e levarsi le castagne dal fuoco quando serve. “Stavo a Francoforte con una donna – racconta a un certo punto l’attore -. Mi chiamano e mi dicono che il giorno dopo dovevo stare all’Aquila per una parte in uno spettacolo di Carmelo Bene. Mi devo inventare una scusa per mollare la donna con cui stavo e prendere subito un aereo”. La scusa è un classico. La madre data per morta, l’ombra della madre, tra le lacrime, per rendere tutto più credibile. Ha vinto Baggini, come in tutto il paese.
Daniele Camilli
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Chi è Alessandro Haber
Alessandro Haber nasce a Bologna nel 1947 da padre romeno di origine ebraica e da madre italiana. A nove anni, dopo un’infanzia trascorsa in Israele, ritorna in Italia con la famiglia. Nel 1967 esordisce con La Cina è vicina di Marco Bellocchio. Nel corso della sua carriera nel cinema, Haber si è cimentato in ruoli drammatici e comici, lavorando con Paolo e Vittorio Taviani, Mario Monicelli, Pupi Avati, Nanni Moretti, Giovanni Veronesi, Leonardo Pieraccioni e molti altri. In teatro è stato diretto da alcuni tra i più grandi registi del Novecento: da Mario Missi- roli a Carmelo Bene, da Carlo Cecchi a Luigi Squarzina.
Ha recitato in Orgia di Pier Paolo Pasolini, Woyzeck di Georg Büchner, L’avaro di Molière, Il padre di Florian Zeller. Cinquant’anni di stagioni teatrali fino a Morte di un commesso viaggiatore di Arthur Miller. Haber ha anche scritto e cantato canzoni; il suo primo cd si intitola Haberrante e a esso ne seguono altri due: Qualcosa da dichiarare e Il sogno di un uomo. Francesco De Gregori ha scritto inoltre per lui La valigia dell’attore. Per le sue interpretazioni si è aggiudicato un David di Donatello, quattro Nastri d’Argento, il premio Idi e il premio Gassman.
I Pirati della Bellezza – Il prossimo appuntamento con Mariangela Pira nella sede di Unindustria sabato 27 novembre alle 17,30 per scrutare il futuro
I Pirati della Bellezza – Festival della Parola e del Pensiero è promosso da Piattaforma 2.0 e viene realizzato grazie a Fondazione Carivit, Ance, Unindustria, Merlani costruzioni, Cr Project service, Immobiliare Viterbo, KDS, Fratelli Aquilani, Belli srl impianti tecnologici, SegantiniAssicurazioni.it, Terme dei Papi, Vestri Telecom Group, Active Network, Confagricoltura, CNA, Confartigianato, Centroauto, Tusciaweb, Libreria Fernandez, Majakovskij comunicazione, Panta CZ. I Pirati della Bellezza – Festival della Parola e del Pensiero regala libri grazie a Terme dei Papi, Menichelli Gioielli, Todis, Paolo Pelliccia, Dm Ecologia, Sigma, CGE.
DIO È UN LIBRO…
Un Libro sospeso per la libertà e la creatività
I Pirati della Bellezza, festival della Parola e del Pensiero, regala una copia di ogni libro in presentazione a 40 partecipanti a ciascun evento. Grazie a Terme dei Papi, Menichelli 1912, Todis, Paolo Pelliccia, Dm Ecologia, Sigma, CGE
Un libro sospeso è come regalare un canestro di bellezza, intelligenza e incanto… Per la prima volta un festival di libri regala libri. I Pirati della Bellezza regala libri. Un libro è un mondo di idee, di fatti e di racconti che educa alla libertà e alla fantasia. Nella storia c’è stato chi ha bruciato libri, chi li ha messi all’indice, chi li ha disprezzati e calpestati. Noi pensiamo che i libri siano portatori, sani o malati, del virus della libertà e della creatività. Sono capaci di farci scoprire mondi, inferni, paradisi mai visti. Sono capaci di farci vivere milioni di vite che non avremmo mai vissuto. Milioni di avventure. Milioni di piaceri e dolori. Un libro è capace di narrare perfino piaceri e dolori inenarrabili. Un libro, in buona sostanza, è capace di descrivere ciò che non è descrivibile. E subito dopo ci permette di dormire sotto le rassicuranti coperte del nostro piccolo letto. Cento pagine di carta stampata sono in grado di parlarci di Dio e dell’infinito. Di massacri e resurrezioni. Senza infingimenti, senza falsi timori di inadeguatezza. E allo stesso tempo ci spiegano che “ci sono più cose in cielo e in terra di quanto ne possa sognare la nostra filosofia”. Per dirla tutta: Dio, se esiste, non può non essere un libro…
Un meraviglioso libro di luce e di tenebre, ovviamente.
Noi intanto, per non saper né leggere né scrivere, regaliamo libri. E lo facciamo nello spirito di una grande capitale della cultura europea: Napoli. Dove nei bar è tradizione lasciare un “caffè sospeso” per un prossimo avventore. Come dire un piccolo dono a uno sconosciuto che crea un legame nel segno della comune umanità e nel segno della gentilezza. Valore ormai desueto e antico.
I Pirati della Bellezza
Istruzioni per l’uso: Le aziende e le persone che vogliono sponsorizzare l’iniziativa “Un libro sospeso per la libertà e la creatività” possono scrivere un messaggio via Whatsapp a I Pirati della Bellezza al 3387796471. Verranno ricontattati.
Il festival I Pirati della Bellezza è reso possibile da aziende, associazioni e fondazioni illuminate che hanno il coraggio di costruire cultura e di volare. Perché la cultura è il futuro dell’umanità. La cultura è l’uomo! La cultura è quello che ci fa umani. E solo la cultura ci può salvare. La cultura è volare. E noi vogliamo volare…
I Pirati della Bellezza – Festival della Parola e del Pensiero è promosso da Piattaforma 2.0 e viene realizzato grazie a Fondazione Carivit, Ance, Unindustria, Merlani costruzioni, Cr Project service, Immobiliare Viterbo, KDS, Fratelli Aquilani, Belli srl impianti tecnologici, SegantiniAssicurazioni.it, Terme dei Papi, Vestri Telecom Group, Active Network, Confagricoltura, CNA, Confartigianato, Centroauto, Audiotime, Il Gargolo, Tusciaweb, Libreria Fernandez, Majakovskij comunicazione, Panta CZ.
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