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Cronaca - Uno in carcere e due ai domiciliari gli esecutori materiali del colpo - Erano già finiti in manette il direttore della filiale e tre complici

Rapina alle poste di Canino, salgono a sette gli arrestati

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Rapina poste Canino - Arrestati altri tre banditi

Rapina poste Canino – Arrestati all’alba di ieri da carabinieri e polizia altri tre banditi


Canino – (sil.co.) – Rapina alle poste di Canino, con l’arresto di Riccardo Carloni Modesti, Roberto Gallo e Bruno Laezza salgono a sette i banditi finiti in manette. Le misure di custodia cautelare sono state notificate ai presunti esecutori materiali del colpo da 200mila euro messo a segno alle 12,50 dello scorso 28 novembre nel corso di un blitz di carabinieri e polizia scattato all’alba di ieri. Nelle prossime ore potranno rendere interrogatorio agli inquirenti, rilasciare spontanee dichiarazioni o avvalersi della facoltà di non rispondere.

Si tratta dei tre individui giunti davanti all’ufficio di viale Garibaldi a bordo di una Lancia Ypsilon di colore rosso. Due sono rimasti sulla vettura, mentre un terzo, facilmente riconoscibile per via della non elevata statura, circa un  metro e sessanta, ha fatto irruzione da solo all’interno, travestito da corriere, sventolando una pistola e razziando i soldi delle pensioni e delle tredicesime. Complice e basista il direttore. 

Indagati a piede libero dopo i primi quattro arresti dell’8 dicembre, tra cui il direttore, da ieri sono ristretti ai domiciliari, su richiesta del pm Franco Pacifici e disposizione del gip Savina Poli, il 37enne viterbese Bruno Laezza e il 28enne martano Roberto Gallo, già sottoposto per altra causa all’obbligo di firma, mentre si trova a Mammagialla il 25enne viterbese Riccardo Carloni Modesti. Sarebbe stato proprio quest’ultimo il “bandito solitario”. 


Più di tre quarti d’ora per 20 chilometri

Più di tre quarti d’ora per fare venti chilometri. Alle 13,40 del 28 novembre, la Lancia Ypsilon sospetta, immortalata dalla videosorveglianza, è stata rintracciata dalla Stradale mentre viaggiava a velocità sostenuta sulla Castrense e bloccata presso un’area di servizio, dopo un breve inseguimento, senza che venissero trovati né i soldi, né la pistola, né la divisa da corriere.

Il terzetto però, per l’appunto, avrebbe avuto tutto il tempo di farli sparire, secondo il piano concordato con gli altri complici. A incastrarli sarebbero stati, nel corso delle indagini, gli inequivocabili indizi di colpevolezza emersi dalle chat dei telefonini. 


L’incriminante chat con “Don Gianluca”

Particolarmente interessante, dal punto di vista investigativo, sarebbe risultata una conversazione Whatsapp del 25 novembre 2020, tre giorni prima della rapina, tra Roberto Gallo e tale “Don Gianluca”, che per gli inquirenti potrebbe essere Palermo, ma abbinata a un’utenza intestata a una persona inesistente, dalla quale emerge che stanno cercando un mezzo, possibilmente una moto, per mettere a segno il colpo.

Gallo dice di essersi mezzo in contatto con uno: “Mi chiama domani mattina”. Don Gianluca gli risponde: “Speriamo, altrimenti siamo nella merda”. “Lo spero vivamente, sennò dobbiamo fare a piedi”, replica Gallo. 


Gli arrestati a dicembre: Daniele Casertano, Domenico Palermo, Christian Lanari e Massimiliano Ciocia

Gli arrestati di dicembre: Daniele Casertano, Domenico Palermo, Christian Lanari e Massimiliano Ciocia


In quattro agli arresti dall’Immacolata

Nel frattempo è agli arresti domiciliari da un mese e mezzo, dall’Immacolata, come detto, il direttore Massimiliano Ciocia, 39enne, di Vetralla, considerato il basista, la talpa della banda. Sono invece sempre in carcere il 41enne vetrallese Christian Lanari, il 47enne viterbese Daniele Casertano e il 42enne martano Domenico Palermo.

Oltre che di rapina aggravata in concorso, Lanari, Casertano e Palermo sono indagati anche per estorsione, in quanto avrebbero minacciato di morte il direttore, accusandolo di essersi tenuto 130mila euro del bottino. Ciocia, in realtà, avrebbe tenuto per sé soltanto la somma di 30mila euro, nascosta in un borsone, sequestrata sulla sua auto dai carabinieri quando ha tentato di portare il denaro fuori dall’ufficio, caricandolo in macchina, ma incappando in un posto di blocco organizzato ad hoc.


I quattro arrestati l’8 dicembre 2020

Massimiliano Ciocia – 39enne di Vetralla – Direttore dell’ufficio postale di Canino – Ritenuto la “talpa” della banda – Ai domiciliari

Christian Lanari – 41enne di Vetralla – Presidente del club di tifosi gialloblù Us Viterbese 1908 – In carcere

Daniele Casertano – 47enne di Viterbo – In carcere

Domenico Palermo – 42enne di Marta – In carcere


I tre arrestati il 25 gennaio 2021

Bruno Laezza – 37enne di Viterbo – Ai domiciliari

Roberto Gallo – 28enne di Marta – Ai domiciliari

Riccardo Carloni Modesti – 25enne di Viterbo – In carcere


 – Rapina alle poste, altri tre arresti


Presunzione di innocenza
Per indagato si intende semplicemente una persona nei confronti della quale vengono svolte indagini preliminari in un procedimento penale.

Nel sistema penale italiano vige la presunzione di innocenza fino alla sentenza definitiva. Presunzione di innocenza che si basa sull’articolo 27 della costituzione italiana secondo il quale una persona “non è considerata colpevole sino alla condanna definitiva”.


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26 gennaio, 2021

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