In senso orario: Daniele Casertano, Domenico Palermo, Christian Lanari e Massimiliano Ciocia
Canino – Rapina alle poste di Canino, è sempre più giallo attorno al bottino. Nascosti chissà dove non ci sarebbero 170mila euro, ma solo 44mila. Altri 130mila sarebbero, letteralmente svaniti nel nulla.
Non solo non sarebbe stata finora trovata traccia della refurtiva, ma sarebbero emersi contrasti tra i sette arrestati sul suo effettivo ammontare. Duecentomila euro (meno la sua parte di 30mila euro) secondo il direttore-basista, quindi 170mila euro. Solo 44mila euro, secondo i tre esecutori materiali del colpo, arrestati all’alba di lunedì 25 gennaio.
Nel caso, mancherebbero all’appello circa 130mila euro. I soldi che i presunti complici Daniele Casertano, Domenico Palermo e Christian Lanari – che ha presentato i primi due al direttore – avrebbero chiesto qualche giorno dopo allo stesso Massimiliano Ciocia, minacciandolo di morte. Se così fosse, quando sarebbero scomparsi dalle casse delle poste e dove sarebbero finiti?
Oggi, nel frattempo, i tre esecutori materiali del colpo del 28 novembre 2020 compariranno davanti alla gip Savina Poli per l’interrogatorio di garanzia. E in attesa di sapere se risponderanno e cosa diranno Carloni Modesti, Gallo e Laezza al magistrato, la novità è che bottino potrebbe veramente essere stato di 44mila euro e non di 200mila come riferito da Ciocia nell’immediatezza (prima di venire sorpreso dai carabinieri mentre cercava di portarsi via in macchina la sua parte).
Gallo e Laezza, il 28enne di Marta e il 37enne di Viterbo, entrambi ai domiciliari, sono difesi rispettivamente dagli avvocati Giovanni Labate e Enrico Zibellini. E’ assistito da Luigi Mancini il 25enne Carloni Modesti, il rapinatore solitario di modesta statura entrato da solo a mano armata dentro l’ufficio postale, finito invece dietro le sbarre della casa circondariale di Viterbo.
L’avvocato Giovanni Labate, uno dei difensori
“Solo” 44mila gli euro che gli indagati avrebbero consegnato ai complici finiti in prigione l’8 dicembre prima di essere fermati sulla Castrense, tre quarti d’ora dopo la fuga, da una pattuglia della polizia stradale. Ironia della sorte, sarebbero stati diretti a Montalto di Castro, per regalarsi un pranzo a base di pesce con una “mazzetta” pari a 1250 euro di banconote fresche di stampa trovata in loro possesso.
La “banda” avrebbe agito a compartimenti stagni. Gli esecutori materiali non avrebbero saputo dell’esistenza di Lanari, il direttore delle poste non sapeva chi sarebbero stati gli esecutori materiali. Ciocia avrebbe messo a punto la rapina con Palermo e Casertano, che gli sarebbero stati presentati da Lanari. E’ il capo tifoso gialloblù difeso dall’avvocato Paolo Delle Monache, secondo il quale se il suo assistito ha una colpa è l’ingenuità. Anche fosse stato solo un tramite, caro gli è costato. Lui è sempre in cella, mentre sta ai domiciliari il direttore, che si è dimostrato subito collaborativo, registrando anche l’incontro che ha incastrato i complici.
Sulla Fiat Punto rossa ripresa dalla videosorvefglianza, non c’era altro denaro oltre ai 1250 euro, né la pistola usata da Carloni Modesti nella veste di “rapinatore solitario”, né la tuta blu indossata per travestirsi da corriere. Lui era seduto dietro, senza scarpe, come se avesse appena finito di cambiarsi. I pali sui sedili anteriori. Ma per l’appunto avrebbero avuto tutto il tempo di far sparire le prove e consegnare ai pianificatori il bottino.
Silvana Cortignani
Canino – L’ufficio postale di viale Giuseppe Garibaldi
I quattro arrestati l’8 dicembre 2020
Massimiliano Ciocia – 39enne di Vetralla – Direttore dell’ufficio postale di Canino – Ritenuto la “talpa” della banda – Ai domiciliari
Christian Lanari – 41enne di Vetralla – Presidente del club di tifosi gialloblù Us Viterbese 1908 – In carcere
Daniele Casertano – 47enne di Viterbo – In carcere
Domenico Palermo – 42enne di Marta – In carcere
I tre arrestati il 25 gennaio 2021
Bruno Laezza – 37enne di Viterbo – Ai domiciliari
Roberto Gallo – 28enne di Marta – Ai domiciliari
Riccardo Carloni Modesti – 25enne di Viterbo – In carcere
Articoli: Rapina alle poste di Canino, salgono a sette gli arrestati – Rapina alle poste, altri tre arresti
Presunzione di innocenza
Per indagato si intende semplicemente una persona nei confronti della quale vengono svolte indagini preliminari in un procedimento penale.
Nel sistema penale italiano vige la presunzione di innocenza fino alla sentenza definitiva. Presunzione di innocenza che si basa sull’articolo 27 della costituzione italiana secondo il quale una persona “non è considerata colpevole sino alla condanna definitiva”.
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